07 Dicembre 2023
Fonte: Azimut
L'osteopatia diventa ufficialmente un corso di laurea. Ma non mancano le polemiche. È stato pubblicato il decreto numero 1563 del 1° dicembre 2023 del ministro dell’Università e della Ricerca, di concerto con il ministro della Salute, che aggiorna gli obiettivi formativi qualificanti della classe delle lauree in professioni sanitarie della prevenzione.
Il percorso che porta a questo traguardo inizia nel 2018 quando l'osteopatia in Italia è riconosciuta come professione sanitaria autonoma, l'iter si completa a fine 2021. Per il Registro degli osteopati d'Italia (Roi), l'associazione che rappresenta i professionisti del settore, "è una giornata storica, questa notizia appare come il coronamento di un impegno che ha coinvolti tutti, osteopati e pazienti e che oggi ci proietta con forza verso il futuro per il quale abbiamo lottato", così l'associazione ha commentato sul proprio sito. Ma non tutti hanno gioito. Sui social molti medici e divulgatori scientifici hanno rilanciato la questione "l'osteopatia è una pseudoscienza". In Italia sono circa 12mila gli osteopati. Ora all'iter previsto dalla legge manca l'istituzione dell’Albo e della definizione delle equipollenze.
“Da ora in poi in Italia l’osteopatia, pseudoscienza senza base scientifica né efficacia, sarà una laurea e una materia scientifica. Ricordiamo gli autori di questo sfacelo: l'ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il ministro Bernini, il ministro Orazio Schillaci. A perpetua memoria”, scrive su X Salvo Di Grazia, medico e divulgatore scientifico. “L’osteopatia è una pseudomedicina - scrive nella presentazione di un video proprio dedicato all'osteopatia - Una pratica basata su teorie campate in aria, senza nessuna efficacia dimostrata e pure con qualche rischio. Questo succedeva prima dell'emergenza coronavirus e quindi è passato un po' di tempo ma è interessante parlarne, anche ora”.
Secondo il presidente della Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot), Alberto Momoli, "il corso di laurea in osteopatia potrà andare a normare alcune lacune che esistono. Ma strutturarla in maniera autonoma non ha molto senso, forse sarebbe stato più giusto, come accade in altri Paesi, considerarla come una altra specializzazione del fisioterapista. Poi, se deve essere prescritta, chi lo fa? E il Ssn dovrà erogarla? A queste domande si aggiunge anche un grosso nodo, la mancanza di prove scientifiche. Per l'ortopedia, la chirurgia e altre specializzazioni, si parla di medicina fondata sulle prove o evidence based medicine, ma per l'osteopatia non possiamo farlo”.
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