12 Dicembre 2023
Lo scorso 4 novembre si sono svolte le celebrazioni per il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate, oltre il consueto omaggio all’Altare della Patria con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed il Ministro della Difesa Guido Crosetto unitamente alle più alte cariche istituzionali un altro momento saliente è stato rappresentato dalla consegna delle Croci di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia (già Ordine Militare di Savoia) alle bandiere di Guerra delle unità militari con una cerimonia svoltasi nella città di Cagliari. Per il 2023 sono state decorate della prestigiosa onorificenza le bandiere dell’Arma dei Carabinieri, del 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore”, del 132° Reggimento Artiglieria Terrestre “Ariete”, dell’8°Reggimento Genio Guastatori, del 32° Stormo dell’Aeronautica Militare. Il 186° Reggimento Paracadutisti rappresenta una delle componenti basiche della Brigata “Folgore”, fondamentale per garantire la piena operatività della Brigata. È articolato su di un comando reggimentale, una compagnia di supporto logistico ed un battaglione paracadutisti. Alle spalle una storia di valore, inquadrata durante la seconda guerra mondiale dove la Divisione Folgore si distinguerà in Africa Settentrionale nel corso della battaglia di El Alemein da cui il Reggimento ne esce letteralmente distrutto al punto tale che dal 6 novembre 1942 i superstiti vengono inquadrati nel 285° Battaglione di formazione. Non paghi dello straordinario valore e dell’indomito coraggio mostrato nella tragica realtà di Alamein gli uomini si distinguono in Tunisia sino alla battaglia di Takrouna nell’aprile del ’43. Il Battaglione ormai duramente provato termina la sua esistenza un mese dopo nel maggio 1943 con la resa delle restanti truppe italiane agli ordini di quella valorosa e particolare figura che fu il Maresciallo d’Italia Giovanni Messe. Ricostituite nel dopoguerra le aviotruppe l’eredità del 186° viene raccolta dal V Battaglione del 1° Reggimento Paracadutisti che nel 1975 assume la denominazione di 5° Battaglione “El Alamein”. L’ Unità partecipa nel 1982 alla missione “Libano 2” a Beirut ed “Airone” nel 1991 nella regione del Kurdistan iracheno. Ricostituito il 186° Reggimento Paracadutisti il 16 settembre del ’92, prende parte nello stesso anno all’operazione “Vespri Siciliani” a Palermo ed in Somalia nella missione “Ibis”. A Mogadiscio nel corso della missione delle Nazioni Unite UNOSOM II il 2 luglio del 1993 nella battaglia del pastificio (checkpoint Pasta) viene gravemente ferito il Sottotenente ed oggi Tenente Colonnello in Servizio Attivo Gianfranco Paglia, riportando paralisi permanente alle gambe e cade in combattimento il Caporale Pasquale Baccaro entrambi del 186° e decorati di Medaglia d’Oro al Valore Militare (Baccaro purtroppo “alla memoria”). Il loro sacrificio si unisce a quello di altri caduti, feriti e decorati protagonisti di quel drammatico frangente in cui è stata scritta un ulteriore pagina di coraggio e valore italiano ancora oggi poco divulgata fuori dall’ambito prettamente militare. L’Unità continua a fornire il proprio contributo nella partecipazione a numerose missioni in teatro operativo estero cosi come sul territorio nazionale. Oltre l’Ordine Militare d’Italia la bandiera del Reggimento è decorata di Medaglia d’Oro al Valore Militare per i fatti d’arme in Africa Settentrionale e di due Medaglie d'Argento al Valore dell’ Esercito per la partecipazione alla missione in Somalia nel 1992-93 ed all’operazione “Decisive Endeavour” in Kosovo nel 2004. Il Reggimento è stanziato a Siena presso la Caserma intitolata al Tenente Paracadutista del 186° Roberto Bandini, Medaglia d’Oro al Valore Militare “alla memoria” caduto nella battaglia di El Alamein. Il motto ne evidenzia le caratteristiche combattive “Impeto e ardire”.
Di Gabriele Gigliotti.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia