24 Novembre 2023
Liliana Segre, fonte: imagoeconomica
Anche Liliana Segre si esprime sull'omicidio alla giovane Giulia Cecchettin. La superstite dell'Olocausto ospite al Teatro Duse di Genova in occasione del Premio Ipazia 2023 che le sarà conferito dal Festival per l’eccellenza al femminile, ha detto: "I genitori di questo poveraccio assassino, di cui abbiamo letto anche troppo in questi giorni, dicono prima di sapere: ‘E’ un bravo ragazzo’. E, infatti, è un ragazzo qualsiasi, non ha mica i denti da vampiro. Ma è un ragazzo qualsiasi che si trasforma. E tutti noi cerchiamo di capire qual è e perché c’è questa trasformazione. Ma non mi so dare una risposta, perché aveva dei problemi? Perché la donna era più forte di lui? Non esiste un motivo che giustifichi un massacro del genere".
Segre fa un parallelo tra l’omicidio di Giulia Cecchettin e la sua esperienza ad Auschwitz. "Io non ho trovato mai le parole per raccontare quell’orrore, le parole per dire Auschwitz non ci sono. Nessuno le ha trovate- afferma la senatrice a vita- il mostro non è disegnato come il mostro delle fiabe: il prototipo della banalità del male è Adolf Eichmann. Ma se uno rivede quei visi non li trova strani“.
Per la donna “questi personaggi ci sono sempre stati, ci sono anche oggi", come "l’inquilino vicino a te, elegantissimo e che ti fa passare in ascensore, alla riunione condominiale si trasforma in un essere che ti può tirare qualcosa per una lampadina da cinque watt: quella è una persona normale che si trasforma".
Per Liliana Segre, Filippo Turetta è un "esempio della banalità del male coniata dalla Arendt", con riferimento alla storica e filosofa tedesca naturalizzata statunitense, una dei più influenti teorici politici del XX secolo.
La senatrice a vita Liliana Segre ha ricevuto dal sindaco di Genova, Marco Bucci, e dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, il Premio Ipazia 2023 "per il suo instancabile impegno e per la sua preziosa testimonianza in difesa del valore della memoria, della pace e della democrazia, contro ogni forma d’odio".
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