21 Agosto 2023
Stupro di gruppo a Palermo, fonte: Facebook @Cinzia Bendetti
È stato scarcerato il minorenne coinvolto nello stupro di gruppo di Palermo lo scorso 7 luglio. La scelta del gip è arrivata dopo che questo ha apertamente confessato il reato, dichiarando ai giudici: "C'ero anche io quella notte". Una scelta che non è piaciuta alla Procura di Palermo, che ha fatto ricorso: "Deve restare in carcere". L'interrogatorio dei membri del branco arrestati lo scorso venerdì avranno luogo oggi lunedì 21 agosto.
I sette sono indagati per violenza sessuale su una 19enne palermitana, fatta ubriacare, spinta a fumare hashish e poco dopo quando era in stato d'ebbrezza, portata in un cantiere abbandonato del Foro Italico a pochi passi dal mare dove, parole di uno dei ragazzi coinvolti, sembravano "cento cani sopra una gatta". Le intercettazioni venute fuori dimostrano chiaramente l'atto efferato dal branco, presosi gioco della ragazza con battutine ("andiamo, lo so che ti piace"), e lasciata per terra dopo essere stata abusata.
In seguito alla denuncia della ragazza e ale immagini di videosorveglianza raccolte, i sette sono stati rintracciati. La metà arrestati il 3 agosto, l'altra metà verso ferragosto. Adesso la decisone che fa scalpore è la scarcerazione dell'indagato R. P., ora 18enne ma all'epoca dei fatti 17enne, che si trova adesso in comunità. Gli altri giovani coinvolti sono Angelo Flores, 22 anni, Gabriele Di Trapani, 19 anni, Christian Maronia, 19 anni, Samuele La Grassa, 20 anni, Elio Arnao, 20 anni, Cristian Barone, 18 anni.
È Flores, l'amico fidato della ragazza, ad averla ripresa mentre a turno veniva abusata dai suoi amici. Il 22enne avrebbe convinto la giovane ad appartarsi nel luogo dove è stata compiuta la violenza. Secondo le ricostruzioni, alla vittima le sarebbero stati dati anche calci e pugni.
La Procura di Palermo si è posta contro la scarcerazione del 18enne. La procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna ha annunciato già la presentazione di un ricorso contro il provvedimento, visto e considerato che si tratta di fatti gravi. Tra le considerazioni, il fatto che il minorenne sia stato il più violento contro la vittima e quello ad essersi accanito con maggior veemenza, come si vede dal video nelle mani dei carabinieri.
Filmato, tra i pochi a disposizione mentre si cercano i restanti per chiarire meglio i contorni della vicenda. Non sarà facile visto che i membri del branco hanno nascosto i telefonini, consci del fatto che contenessero le prove dello stupro. Diversi smartphone sono stati seppelliti, come si nota dalle intercettazioni: "Poi me lo scrivi su WhatsApp dove lo hai messo", chiede La Grassa ad Arnao, che risponde: "Cosa, il telefono? Neanche in una pianta è... era in un magazzino pure in un punto sotto terra. Lo sappiamo soltanto io e Francesco. Te l'ho detto, devi sempre avere qualcosa nascosta".
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