Vandali Galleria Vittorio Emanuele a Milano, Enrico Mentana ed Ezio Greggio in coro: "Grandi mer*e”

Milano è stata teatro di un atto di vandalismo che ha colpito uno dei simboli storici e culturali della città. La sera del 7 agosto, tre giovani vestiti di nero hanno attaccato l'arco di ingresso della Galleria Vittorio Emanuele II, situata in piazza Duomo. Utilizzando vernice spray nera, verde e azzurra, i vandali hanno imbrattato la sommità della facciata con una serie di scritte illeggibili, spesso riconducibili a "firme" e "tag", termini propri del gergo dei writers.

Una delle questioni più rilevanti riguarda il modus operandi dei tre giovani responsabili. Essi sono riusciti ad accedere ad una posizione elevata nonostante le misure di sicurezza presenti nell'area. Come sono riusciti ad eludere la sorveglianza e a raggiungere una posizione così alta è ancora un mistero che le autorità stanno cercando di risolvere.

Intanto, sui social si è aperto un dibattito sull'intera vicenda. Enrico Mentana ha commentato lo sfregio dei tre vandali pubblicando un post su Instagram: "Ai writers che hanno macchiato coi loro segni e disegni la facciata della Galleria in piazza del Duomo a Milano dico, credo a nome di tutti i miei concittadini e non solo, che in un mondo ideale verrebbero obbligati a ripulire tutto già la prossima notte, e a studiare il valore storico e artistico di quello e di tutti gli altri edifici monumentali della città. Ma non siamo in un mondo ideale, e forse nessuno li individuerà e punirà. Quindi resta solo da pensare, e inviare loro da qui, un sentito messaggio: MER*E". 

Un commento largamente condiviso da personaggi noti al pubblico, come Ezio Greggio che si è unito al coro lanciato da Mentana su Instagram scrivendo: "Grandi mer*e". Anche l'ex conduttore di Striscia la Notizia, Valerio Staffelli, si è espresso sull'argomento: "Concordo! Sino a quando non cambieranno le norme che sanzionano questi ed altri comportamenti idioti in futuro purtroppo verranno ripetuti…".

Altri invece, si dissociano dalle parole di entrambi e lanciano l'hashtag #nonanomemio. Un utente scrive: "Un giornalista che inneggia alla punizione e all'obbligatorietà è aberrante. Lasciare che la gente sotto questo post chieda manganellate, sperava che cadessero, pretendono gli si diano schiaffoni e richiamano a più militarizzazione delle strade...mi fa vomitare. Mentana può chiamarli "mer*e" e parlare a nome dei cittadini. Beh, non a nome mio".