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Omicidio Sofia Castelli, i messaggi dell'ex-fidanzato nascosto nell'armadio all'amico: "Giuro che me la paga"

"Sofia dormiva. Mi sono scagliato contro di lei: ho sferrato il primo colpo al collo, poi altre due volte. Quando ho preso coscienza di ciò che era successo, ero zuppo di sangue, fuori dalla stanza"

03 Agosto 2023

Sofia Castelli e Zakaria Atqaoui

Twitter: Sofia Castelli

Un messaggio inquietante, inviato poco prima dell'orribile omicidio, ha fornito nuovi dettagli sulla dinamica del crimine che ha sconvolto la comunità di Cologno Monzese, nella provincia di Milano. Zakaria Atqaoui, un ragazzo di 23 anni, è accusato di aver ucciso la sua ex fidanzata, la ventenne Sofia Castelli, nella sua casa.

I carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni, guidati dalla Procura di Monza, hanno ricostruito gli eventi le indagini hanno rivelato che Atqaoui avrebbe inviato un messaggio ad un suo amico, intorno all'1.51 di notte, mentre si nascondeva nell'armadio dell'appartamento di Sofia, in attesa che lei tornasse a casa.

Omicidio Sofia Castelli, i messaggi dell'ex-fidanzato nascosto nell'armadio all'amico: "Giuro che me la paga"

Nel messaggio, si può leggere: "Ti giuro che me la paga", seguito da "Mi vergogno, f***a, di essere stato con una così". Verso l'alba, Sofia è tornata a casa insieme a un'amica, che ha poi deciso di trascorrere la notte in un'altra stanza. Atqaoui è rimasto nell'armadio, ascoltando le chiacchiere delle ragazze mentre si struccavano. Zakaria dice anche di averle sentite pronunciare il nome di un altro ragazzo, un nome che avrebbe scatenato ulteriormente la sua ira. Intorno alle 7 del mattino, quando Sofia dormiva, il giovane è uscito dall'armadio, ha cambiato coltello e l'ha aggredita nel sonno. "Aveva la punta spezzata, la lama seghettata, ho pensato che non era adatto", ha confessato. 

Dall'autopsia risulta che Sofia abbia cercato di difendersi, graffiandolo, ma il tentativo è risultato vano.

Atqaoui ha raccontato agli investigatori di non ricordare molto dopo il primo colpo. "Sofia dormiva", ha detto, "mi sono scagliato contro di lei: ho sferrato il primo colpo al collo, poi altre due volte. Quando ho preso coscienza di ciò che era successo, ero zuppo di sangue, fuori dalla stanza". Subito dopo l'omicidio, il giovane si è cambiato i vestiti con quelli trovati in casa e si è diretto alla stazione di polizia locale, confessando il crimine.

Il mazzo di chiavi rubato il giorno prima

La relazione tra Atqaoui e Castelli si era conclusa diverse settimane prima, ma il giovane non ha mai accettato la decisione della ragazza di lasciarlo. Avrebbe iniziato a molestarla con continui messaggi e ad apparire negli stessi luoghi frequentati da lei. Venerdì 28 luglio, il giorno prima dell'omicidio, Atqaoui si era presentato a casa di Sofia. Ha confessato di essersi introdotto nell'abitazione con una scusa e di rubare un mazzo di chiavi prima di uscire, appeso accanto alla porta, in modo da poterci rientrare il sabato sera.

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