30 Luglio 2023
Dice di essere un’attrice. E potrebbe aver offerto la più grande performance della sua vita. Giorgia Vasaperna, la 27enne siciliana che ha fatto piangere il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ci sa fare. Il palcoscenico, non a caso, era quello del Giffoni Film Festival di Roma. Giorgia ha i capelli lunghi, la frangetta fru fru, quel viso squadrato troppo squadrato per non essere un’interprete teatrale. Prende il microfono e attacca una pippa sui cambiamenti climatici, sul mondo che brucia, sulla sua Sicilia, sul suo futuro che ormai non esiste più. Brava, Giorgia. Tanto che Fratin si commuove e blatera qualcosa che non si capisce.
Femminista, ally (le persone etero che supportano il movimento Lgbt), scrittrice, attrice, viaggiatrice e vegetariana. Praticamente disoccupata. Giorgia Vasaperna è un’Elly Schlein che non ce l’ha fatta. Almeno per ora. Perché le credenziali ci sono tutte. Anzi: al momento è l’unica esponente di sinistra che ha fatto piangere un ministro del governo Meloni, e senza neanche passare per il voto. Talentuosa, Giorgia. Come una Greta Thunberg de noantri, come una sardina che ha aspettato il momento giusto per uscire dalla scatola di latta. “Piuttosto che diventare fascista meglio essere un maiale”, è la citazione che campeggia sulla sua pagina Facebook. Già: “Io sono Giorgia, sono una donna, sono femminista e vegetariana”.
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