22 Giugno 2023
Parla l’insegnate che rischiò di perdere un occhio in cui erano coinvolti cinque alunni. La docente scriverà al ministro Valditara: «Non sono stati sospesi e dovevano essere bocciati, una delusione».
Sono stati promossi due dei cinque ragazzi che qualche mese fa, l’11 ottobre, avevano sparato dei pallini alla loro professoressa di scienze durante una lezione. Si tratta nello specifico dei due più coinvolti: quello che ha materialmente sparato i pallini e l’amico e compagno che ha filmato il tutto con il cellulare, postando sui social il video diventato poi virale. Un terzo sarebbe stato quello che ha portato la pistola a scuola. Oltre a loro, denunciati d’ufficio per interruzione di pubblico servizio, altri due furono coinvolti con un ruolo minore.
Tre mesi dopo, l’8 gennaio, la professoressa Finatti, vedendo che non era stato preso alcun provvedimento dalla preside e non ricevendo scuse dagli alunni e dalle famiglie, ha denunciato l’intera classe per lesioni personali, diffamazione a mezzo social e atti persecutori perché ritiene tutti «simbolicamente complici» di quanto accaduto.
Gli avvocati che rappresentano la professoressa Maria Cristina Finatti ora assicurano che la docente è pronta a mandare una lettera al Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per quello che ritiene uno schiaffo morale dopo il danno subito. I legali di Maria Cristina Finatti si dicono anche pronti ad effettuare la richiesta di accesso agli atti per risalire ai documenti scolastici che attestino le valutazioni di fine anno della prima classe dell’Istituto professionale diretto dalla preside Isabella Sgarbi.
I legali della professoressa parlano anche di una sospensione mai avvenuta dopo i fatti e che, se invece ci fosse stata, avrebbe compromesso inevitabilmente l’anno scolastico degli studenti coinvolti.
Com’era prevedibile, la mancanza di sanzioni prima e la promozione adesso, hanno fatto storcere il naso e risentire la professoressa Finatti, la quale si aspettava bocciature che non ci sono state. «Abbiamo sentito la professoressa Finatti e si è detta delusissima per le promozioni visto quanto accaduto a inizio anno, spiega l’avvocato Tosca Sambinello. “È rimasta - continua la legale - inoltre mortificata del fatto che alla scuola di Abbiategrasso sia stato bocciato l’alunno che accoltellò una professoressa a fine maggio, mentre a Rovigo tutto è filato liscio come nulla fosse. Per lei, dopo le percosse subite, è una ‘sberla’ morale”.
Sull’accaduto è intervenuto anche Roberto Natale, provveditore scolastico per Padova e Rovigo, che ha detto: «Non so in maniera effettiva se i ragazzi siano stati bocciati o meno, ma sono sicuro che, nel caso, la scelta sia dipesa dalla valutazione del loro rendimento. Infatti, i provvedimenti presi nei loro confronti per il fatto che li ha coinvolti non hanno mai previsto, da parte della scuola, bocciatura o sospensione basate sul voto in comportamento. Si è preferito, invece, intraprendere un percorso educativo interno, facendo svolgere ai ragazzi servizi a favore dell’istituto, seguiti da insegnanti ed educatori».
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