06 Giugno 2023
Fonte Facebook: @Notizie.it
"Nel momento in cui ho deciso di uccidere la mia compagna non c’era né ira né rabbia né desiderio di vendetta". È Alessandro Impagnatiello a parlare davanti al giudice. Il killer di Senago ha ammesso di non avere nessun retropensiero particolare dietro la strage che ha portato a termine. Ha ucciso Giulia senza motivo il barman dell'Armani Bamboo, in carcere a San Vittore ed in cella con un altro detenuto. Nella giornata di ieri il suo legale, oltre ad aver rinunciato al mandato ha rivelato come il coltello utilizzato per uccidere Giulia Tramontano fosse ancora "in cucina".
Alessandro Impagnatiello ha ucciso Giulia a coltellate "intorno alle 21". "Già verso le 19 ho fatto una ricerca sul web relativa a una vasca da bagno, ma l’ho fatta per cercare dei rimedi per rimuovere una macchia che si trovava sulla vasca" dice al giudice. Le indagini intanto continuano e si cerca di capire se tra le ipotesi ci sia anche la complicità di qualcuno che può averlo aiutato a ripulire casa o l'auto.
Nessun motivo per uccidere Giulia che portava in grembo il piccolo Thiago di sette mesi. "L’ho deciso senza motivazioni. Ci sto pensando costantemente. La situazione era per me, mi passi il termine, stressante. Questa è l’unica cosa che posso dire, ma non c’era un reale motivo", ha confessato. Giulia non si è "pugnalata", come ha erroneamente dichiarato durante il primo interrogatorio. "Ho preso io il coltello e ho proseguito", anche se poi aggiunge "Giulia si è tagliata inavvertitamente sul braccio destro mentre tagliava delle verdure".
"Ho spostato il cadavere dalla sala alla vasca da bagno, poi scendendo le scale verso il box, poi alla cantina, e nuovamente al box. Ho trascinato il corpo lungo le scale. Cantina e box si trovano sullo stesso piano, non ci sono ostacoli che li separano". Impagnatiello spiega anche perché avesse lasciato il cadavere nel posto in cui è stato ritrovato: "Si tratta di una via vicina a casa nostra che percorrevamo abitualmente. Li c’è una sequenza di box esterni singoli, uno attaccato all’altro. Dopo una serie di box c’è un’ interruzione, in quello spazio vuoto ci sono delle erbe alte. In questo spazio, tra gli arbusti, ho lasciato il cadavere".
I pm di Milano sono sicuri. Dopo aver ucciso Giulia, il 30enne voleva uccidere anche l'amante, la 23enne italo-inglese con la quale aveva una relazione parallela. Dopo il delitto, Impagnatiello va a trovare la giovane nella sua abitazione, scegliendo saggiamente, scendono i pm, di non farlo entrare. Il barman, che all'altra aveva scritto di essere ora "libero", mostrandosi però "agitato e sudato" quando le veniva chiesto di Giulia la sera dell'omicidio, chiedeva insistentemente alla 23enne di vedersi.
Il tutto accade mezz'ora dopo aver ormai ucciso la compagna dalla quale aspettava un figlio. Impagnatiello va a trovare l'amante, lei non lo fa entrare. Una decisione che le ha salvato la vita.
Il coltello utilizzato per uccidere Giulia si trova in casa, precisamente in cucina. Dopo il delitto Impagnatiello l'ha "lavato" con "acqua e sapone" e "rimesso su un ceppo posto sopra il forno della cucina".
"Il coltello che ho utilizzato è quello più piccolo con manico nero, lama in acciaio di circa 6 centimetri". Nella giornata di oggi ci saranno i rilievi scientifici dei carabinieri del Nucleo investigativo nell’appartamento di Senago, mentre l'autopsia sul corpo della giovane è prevista per venerdì prossimo. L'attenzione è sempre posta alla dinamica dell'aggressione. Giulia stava davvero tagliando i pomodori? È stata colpita a freddo alle spalle?
Impagnatiello intanto è rimasto senza avvocato. Sebastiano Sartori ha ammesso di aver "rinunciato al mandato per motivi connessi al rapporto fiduciario e dunque coperti da segreto professionale, null'altro".
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