26 Maggio 2023
Il Vaticano condanna con una nota del Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, monsignor Fisichella, gli attacchi degli attivisti di Ultima Generazione a numerosi beni del patrimonio artistico e culturale. Ieri, giovedì 25 maggio, la seconda udienza del processo dei due attivisti che in agosto si erano incollati alla statua di Laocoonte.
Il Vaticano condanna le iniziative del gruppo ambientalista Ultima Generazione, le cui procedure mettono in pericolo beni artistici spesso antichi di secoli. La presa di posizione netta della Santa Sede, finora piuttosto silenziosa riguardo al tema, è contenuta in un documento inerente il turismo, firmato dal Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione monsignor Rino Fisichella: “Nell’attenzione alle opere d’arte, che da secoli sono patrimonio dell’umanità e che diventano meta di turisti del mondo intero, è utile ribadire che la loro protezione è responsabilità di tutti e per questo si deve condannare con convinzione ogni forma di violenza che attenta alla loro conservazione”.
La nota arriva all’indomani della seconda udienza, tenuta ieri giovedì 25 maggio, riguardante il processo di due ambientalisti di Ultima Generazione che il 17 agosto si erano incollati alla Statua del Laocoonte esposta presso i Musei Vaticani, esponendo uno striscione con la scritta “no gas e no carbone”. Ester Goffi, 25 anni, e Guido Viero, 61 anni, così avevano motivato la loro azione: “Come Laocoonte, scienziati e attivisti sono i testimoni che cercano di avvertire chi li circonda sulle conseguenze che le azioni di oggi avranno sul futuro. Come Laocoonte, scienziati e attivisti non vengono ascoltati o, peggio, vengono messi a tacere dalla politica, più interessata a difendere i privilegi di una minoranza che a provvedere al bene della collettività”.
Le immagini del loro blitz avevano fatto il giro del mondo, mentre per i due era scattata l’accusa di vandalismo. Nessun danneggiamento, comunque, per la preziosa statua, anche se, hanno fatto sapere gli operatori dei Musei, la ripulitura della colla vegetale dal marmo aveva dato non poche difficoltà ai restauratori.
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