15 Maggio 2023
Stefano Mastropietro con la figlia Pamela
È stato trovato senza vita nella sua abitazione a Morena, periferia di Roma, Stefano Mastropietro, il papà di Pamela, la 18enne abusata, uccisa e fatta a pezzi a Macerata il 30 gennaio del 2018.
Dell’uomo, 44 anni, non si avevano notizie da giorni e questo ha messo in allarme i famigliari che hanno così allertato le forze dell’ordine.
Sono state proprio loro ad entrare nell’abitazione e a trovare per terra il corpo senza vita di Stefano. L’uomo, morto da circa 4 giorni, non presentava segni di violenza, ma le poche gocce di sangue trovate per terra, hanno lasciato ipotizzare che potesse aver battuto la testa in seguito a un malore improvviso. Tuttavia, sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso.
Stefano Mastropietro da quel 30 gennaio del 2018, insieme all’ex moglie e mamma di Pamela, Alessandra Verni, è sempre stato in prima linea per chiedere che la figlia avesse giustizia.
È stata proprio l’ex moglie a ricordarlo con un post su facebook: "almeno tu ora puoi riabbracciarla. Vi mando un grandissimo abbraccio angeli. Amore di mamma, accogli il tuo papà tra le tue braccia".
Per la tragica e assurda morte di Pamela Mastropietro, lo scorso 22 febbraio la Corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per Innocent Oseghale, il nigeriano accusato di aver violentato, ucciso e fatto a pezzi la ragazza.
Il corpo di Pamela venne ritrovato all’alba del 31 gennaio 2018 sul ciglio di una strada a Macerata, occultato in due trolley. A notarlo fu un tassista che diede l’allarme alle forze dell’ordine.
Per l’omicidio di Pamela, Oseghale si è sempre dichiarato innocente, assumendoli la responsabilità del solo smembramento del corpo, ma non dell’omicidio, in quanto a dire dell’extracomunitario, sarebbe morta per overdose.
Tuttavia, l’autopsia sul corpo della giovane, oltre a rilevare la violenza sessuale prima della morte, ha imputato quest’ultima a diverse coltellate avute all’altezza del fegato.
Non solo, secondo la testimonianza di Vincenzo Marino, ex boss della ndrangheta e compagno di cella Oseghale, questo gli avrebbe confessato che il sezionamento del corpo sarebbe iniziato da un piede e, siccome Pamela dava ancora segni di vita, le avrebbe sferrato altre coltellate.
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