16 Marzo 2023
Scattate le manette per coppia di favoreggiatori di Matteo Messina Denaro: Emanuele Bonafede, cugino del prestanome Andrea e Lorena Ninfa Lanceri, soprannominata Diletta. In alcuni pizzini lei scriveva: Il bello nella mia vita è stato quello di incontrarti, come se il destino decidesse di farsi perdonare facendomi un regalo in grande stile. Quel regalo sei tu"
Lorena Lanceri, 48 anni, e suo marito Emanuele Bonafede sono stati arrestati con l’accusa di favoreggiamento aggravato dall’associazione mafiosa per aver dato ospitalità a Matteo Messina Denaro. Vivono in un appartamento a Campobello di Mazara e incontravano quasi tutti i giorni il boss, specialmente nell'ora di cena. Questo è valso loro l'appellativo di "vivandieri".
Quando il 16 gennaio scorso il boss è stato arrestato i coniugi si sono presentati spontaneamente ai carabinieri per sostenere di averlo conosciuto come "Francesco Salsi" nel 2018 e di averlo frequentato occasionalmente. Gli investigatori ci hanno messo meno di due mesi per capire che fosse falso: nel 2014, ad esempio, il boss aveva regalato un orologio Rolex da 6.300 euro al figlio della coppia per la cresima.
Le autorità ritengono le donna avesse parte attiva nella rete criminale del boss latitante: oltre al nome affettuoso di "Diletta", lei sarebbe anche "Tramite", alias maschile di alcuni pizzini scritti da Laura Bonafede, figlia del boss mafioso Leonardo "Nardo" Bonafede di cui Emanuele era il nipote.
Che la relazione fra MMD e Lanceri non fosse passeggera era chiaro anche dal tenore delle lettere ritrovate: "Spero che la vita ti regali un po’ di serenità e io farò di tutto per aiutarti. SEI UN GRANDE! Anche se tu non fossi M. D. La tua Diletta".
Ecco altri brani della lettera da cui traspare il sentimento della donna Messina Denaro: "Il bello nella mia vita è stato quello di incontrarti, come se il destino decidesse di farsi perdonare, facendomi un regalo in gran stile. Quel regalo sei tu. Penso che qualsiasi donna nell’averti accanto si senta speciale ma soprattutto tu riesci a far diventare il nulla. Con te mi sento protetta, mi fai stare bene, mi fai sorridere con le tue battute e adoro la tua ironia e la tua immensa conoscenza e intelligenza… Penso che qualcuno lassù ha voluto che noi due c’incontrassimo per tutto quello di brutto che avevo passato io a causa di esseri ignobili… Averti conosciuto è un privilegio e mi dispiace per chi non ha potuto. Lo sai, ti voglio bene e come dico sempre un bene che viene da dentro".
Gli investigatori sono riusciti a ricondurre Diletta a Lanceri da un dettaglio in un messaggio vocale su Whatsapp. In un audio di Messina Denaro dal suo cellulare ad una paziente conosciuta nella clinica, parla anche lei, preannunciata con il nome Diletta. In sottofondo si sente il cellulare della donna squillare e lei rispondere: la polizia è riuscita a trovare quale telefono era agganciato alla stessa cella telefonica di quella del boss in quel momento, scoprendo così la vera identità della donna.
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