11 Marzo 2023
Stefano Merler, fonte: TGR Trento
Stefano Merler, ricercatore FBK, un centro studi trentino, è stato sentito dai pm di Bergamo in merito all'inchiesta Covid partita dalla procura. Il matematico della Fondazione Bruno Kessler ha rivelato come "prima di Natale 2019, avevo già iniziato lo studio dell'epidemia e i suoi elementi il 20 gennaio erano già noti sulla base dei modelli matematici che utilizzavo". Merler si era mosso in anticipo, spiegando anche che se si fosse adottata la zona rossa ad Alzano e Nembro "una settimana prima avremmo avuto la metà dei contagi".
Così il ricercatore Fbk Stefano Merler ai pm di Bergamo che indagano sulla ritardata zona rossa. "Credo che già il 7 gennaio del 2020 c’erano stime che il virus fosse già diffuso al di fuori della Cina”. Dal centro studi trentino ci si mosse in anticipo rispetto alla prima comunicazione inviata da Pechino all'Oms, datata 31 dicembre. In quel periodo il focolaio di Wuhan si stava espandendo a macchia d'olio, coinvolgendo in modo progressivo tutto il mondo. L'Italia fu la prima dopo la Cina ad esser colpita dal virus, e la bergamasca in particolare.
Adesso l'inchiesta della procura di Bergamo si sta muovendo su questo filone, raccogliendo più testimonianze possibile. Merler aggiunge che lui stesso, assieme al suo team di ricerca, avrebbe stilato un piano di previsione e gestione della pandemia - non ancora esplosa, per presentarlo al Cts. Il comitato tecnico scientifico però era di un altro avviso. La stampa non doveva sapere dello studio come recitano il verbale del 24 febbraio e il timbro riservato sulle pagine del documento.
Il report di Merler metteva in guardia su diversi scenari. Descriveva i tratti del Covid e gli effetti più gravi e poi presentava trei contesti: uno gestibile, uno critico e uno catastrofico, che avrebbe comportato la richiesta in breve tempo di oltre 2mila posti in più di terapia intensiva. I pm bergamaschi sostengono come lo studio provenuto dalla Fondazione Bruno Kessler fosse attendibile, tanto da poter dichiarare a fine febbraio la zona rossa. Con questa, una settimana prima, per Merler si sarebbero potuti "dimezzare i contagi".
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