IL CAFFÈ SCORRETTO di Montel
10 Marzo 2023
Sì, può starci: Donnamaria è stato eliminato. Se ne farà una ragione, come noialtri. Io, da par mio, trovo che la qualità ontologica delle persone non vada valutata dal turpiloquio ma dalla qualità dei suoi ragionamenti. Ciò premesso, però, a questo punto, se i tre banali improperi pronunciati da Donnamaria sono inaccettabili, cancelliamo anche tutto il letame che sta dentro e fuori dalla Casa.
Eliminiamo Cecchi-Paone, che parla in radio del deretano del suo innamorato come fosse un fornetto scalda brioche, addentrandosi nella disamina della qualità dei suoi glutei (in nome della parità di genere nella volgarità, suppongo: dalla donna oggetto al culo del giovinetto trofeo del vecchiardo il passo è stato brevissimo).
Eliminiamo in toto il circo di Barbara D’Urso: osceno postribolo di plastiche, baggianate e trivialità in piena “fascia tv dei ragazzi”.
Eliminiano Isole e Pen-Isole, che siano di sedicenti VIP o di morti di fame vecchia maniera, perché tanto si sa che si finisce a parlare di cazzi, tette, cellulite, chirurgia plastica, il tutto in salsa analfabeta.
Eliminiamo Uomini e Donne, stomachevole teatrino che ha convinto i babbei inchiodati alla poltrona che amare sia AVERE anziché DONARE.
Ma per tornare al GF, se è uscito Donnamaria per aver detto “mi hai rotto le palle”, e “mi hai rotto il cazzo”, e “porca puttana”, allora mi parrebbe equo che uscisse anche la sua pulzella, che muove il suo corpo e le sue labbra come una consumata professionista del sesso nell'esercizio della sua professione, e come lei quell’ammasso di parrucche e bistro della ragazzotta ispanica che propugna un’idea di femminilità a dir poco tossica (per le altre donne, mica per me); e potrei continuare fin quasi all’ultimo recluso del GF. Per correttezza, o forse solo perché non l'ho "beccata", escludo dal novero Micol la quale, pur non aspirando a sembrare una raffinata intellettuale, non ha varcato la soglia della casa per mostrarci solo il suo culo e le sue tette di gomma.
Il mio disaccordo più sincero, superato il disgusto per il vecchiardo arrapato che parla del suo "amato retto", lo rivolgo a Pier Silvio Berlusconi e a Signorini: dovrebbe essere civilmente perseguibile dalla Legge esercitare un'ipocrisia tanto retriva, e settaria, e ignorante, a corrente alternata. Ma anche questo ci sta: quello del pappone è un lavoro che funziona da sempre, mentre difendere l'idea che si possa essere molesti pur senza usare le "parolacce" richiede una consecutio temporum etica di cui in tv non si fa mercato.
Grazie, sempre, per l'attenzione.
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