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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Covid, inchieste e commissioni sono aria, servono all'autoassoluzione generale. Ma le colpe restano e la dannazione resterà

Il sistema che da Conte a Draghi ci ha trasformati in un regime concentrazionario, sotto gli occhi di Mattarella, non può essere giudicato per ipotesi cervellotiche o moralistiche quali l'indecisione delle zone rosse o la mancanza di più burocrazia pandemica: lo scempio compiuto è roba da ergastolo. Per tutti.

03 Marzo 2023

Indagati a bergamo

Viene il sospetto che le inchieste si aprano per poter esternare. Ha già cominciato il procuratore capo di Bergamo con proclami dai toni profetici o caudilleschi. Ma non è per avere indugiato sulla zona rossa nella Bergamasca, cioè per avere cominciato prima a isolare e a requisire, non sarà per la mancanza di una burocrazia aggiornata detta piano pandemico che le facce granduignolesche, per scomodare Pasolini, di questo regime sanitario andrebbero giudicate. Questa inchiesta, che vede come consulente uno zanzarologo senatore piddino di quel partito che teme la commissione d'inchiesta sul malaffare sanitario, sembra più uno strumento per l'autoassoluzione collettiva e sconcia del sistema politico. Un po' come il ministro comunista Speranza che mentre infuriano le polemiche sulla sua sciagurata direzione si fa rifare casa da un compare architetto potentino di Forza Italia (ne dà conto la Verità). Doppio obiettivo dunque: disinnescare la commissione d'inchiesta, a capo della quale vorrebbero mettere un renziano vaccinista ossessivo, e dirottare le vere responsabilità del potere che non si risolvono in accuse moralistiche o cervellotiche.

No, signori: la vostra responsabilità è politica ed è abissale. Sta nell'avere ritorto una emergenza di salute pubblica in un affare di potere. Imponendo misure concentrazionarie. Premendo sull'ordine dei medici chiamati a non prestare le dovute cure. Controllando l'informazione, manovrando le leve del terrore. Escogitando strumenti eversivi quali le app di controllo e i lasciapassare. Fomentando l'odio sociale. Istigando le forze di pubblica sicurezza a compiti di repressione. Complicando il normale e scientifico corso degli interventi medici, delle terapie adeguate. Mistificando la comprensione dei fatti. Bloccando le scuole. Imponendo una didattica a distanza alienante e impossibile. Rovinando letteralmente una generazione di bambini e adolescenti che non saranno più gli stessi. Ricorrendo al solito assalto alla diligenza delle ruberie a man salva, sulle maschere, sui respiratori assassini dalla Cina, sul traffico di tamponi, sulle falsificazioni anche di stato dei greenpass. Da ultimo, l'affare più ladro e più miserabile di tutti, quello sui vaccini: spacciati come cura definitiva, priva di controindicazioni, dai significati etici e persino religiosi. “Non ti vaccini, ti ammali, ammazzi, muori”. Frase che da sola varrebbe una incriminazione per strage colposa, procurato allarme e quant'altro. Specie col senno del poi. Invece il poi è stato se possibile peggio del prima. Le somministrazioni nuocevano e si obbliga a tacere. I sintomi venivano trasmessi all'agenzia pubblica del farmaco la quale li occultava. Gli organi di informazione venivano ancor più orientati sulla menzogna e sulla propaganda vaccinale. Fiorivano altri affari torbidi sulla creazione di centri di immunizzazione a forma di primula, o per assurdi banchi a rotelle, costati trecento milioni, inutilizzabili e subito passati dai camion che li scaricavano ai sotterranei delle scuole: chi ci ha guadagnato? Con quali modalità? Intanto gli effetti dei sieri scadevano dopo poche settimane e, tramite una nuova casta mafiosa, quella degli incompetenti in fama di virologi, di sacerdoti della vera scienza, si costruiva il messaggio unico, più dosi, sempre di più, fino all'autodistruzione. Tutto perché c'era chi doveva lucrarci; perché una astrazione chiamata Unione Europea aveva negoziato fra una sua mammasantissima, una baronessa psicopatica col marito nel giro del business vaccinale, cinque miliardi di dosi, dieci per ogni cittadino europeo inclusi i neonati, ad un costo rimasto ignoro ma che di certo supera i dieci miliardi di euro: dopodiché ha cancellato i messaggini, proprio così, coi quali avrebbe condotto l'affare col capo di una multinazionale che si è sempre rifiutato di fornire adeguate spiegazioni, sfuggite invece alla sua vice: “Testarli i vaccini? Ma cosa dice. Dovevamo fare presto, era una questione di mercato. Non abbiamo mai saputo e non sappiamo cosa davvero possono scatenare”. Dopodiché la scoperta degli altarini e della realtà, la nuova pandemia di uccisi e di lesionati, di correlazioni sempre più evidenti, sempre più confermate dalla scienza, ma a quel punto gli scientisti, i fanatici si riconvertivano al dubbio metodico, cartesiano, alla prova del diavolo che non si può mai raggiungere.

C'è stata una doppia colossale disinformazione: prima sugli effetti salvifici dei vaccini, poi su quelli letali. Il mondo ha ripensato, in criminale ritardo, alle sue scelte, alle responsabilità, agli errori evitabili; l'Italia no, l'Italia apre inchieste destinate, come ha già lasciato capire il procuratore di Bergamo, a generale lavacro, e commissioni d'inchiesta nate morte. Tutto sistemato! Ma sarebbe almeno lecito risparmiarci dopo tanto massacro sociale le liturgie del cordoglio recitato, le ricorrenze alla presenza, festeggiata, dell'immancabile Mattarella che della gestione sanitaria più infame al mondo è stato il baluardo e il tutore. Sì, dovrebbero proprio risparmiarcela ma come fanno se è necessario sgravare se stessi da ogni responsabilità, se preme l'impunità che democrazie negative simili alle dittature si coltiva ostentando la fierezza del potere, l'ipocrisia del potere? Le inchieste della magistratura strategica, le commissioni d'inchiesta della politica di cosca passeranno, tutti se la caveranno, problemi di coscienza non ne hanno, ma la memoria di ciò che hanno fatto, degli orrori che hanno perpetrato volutamente, chi per rubare a man salva, chi per costruire “una nuova società in senso anticapitalista e gramsciano”, chi per squallide ragioni di carriera e di bottega, quella non passerà mai. La dannazione che tutti li copre, non passerà mai.

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