27 Febbraio 2023
Sono state ritrovate decide di cadaveri di gabbiani sulle rive del lago di Garda: si teme la rapida diffusione dell'influenza aviaria perché vengono mangiati da corvi e topi.
Sulle rive del lago di Garda sono stati rinvenuti molti gabbiani morti: sono stati colpiti da una forma particolarmente aggressiva di influenza aviaria, quella del ceppo H5N1. Sono stati gli istituti Zooprofilattico sperimentali della Lombardia e della Emilia-Romagna a confermarlo.
I volontari del WWF, gli addetti dell'Ats e dei comuni di Desenzano, Sirmione e Lonato si sono subito attivati per rimuovere le carcasse, ma qualcuna è sfuggita o si è aggiunta dopo che sono passati. La forma altamente patogenica, come quella riscontrata, è abbastanza preoccupante perché si diffonde rapidamente e porta a morte praticamente certa nell'arco di 48 ore. Sono stati ritrovati degli animali in fin di vita, rapidamente trasportati in isolamento nella sede della polizia provinciale di Brescia.
Sono stati segnalati casi di uccelli diventati cibo per corvi e topi: si teme che la malattia possa espandersi rapidamente, quindi si cerca di rimuovere ogni corpo rinvenuto il prima possibile.
Sono stati registrati in paesi del Sud-Est asiatico casi sporadici di passaggio di virus all'uomo, per questo sarebbe bene stare lontano da questi luoghi. Una persona infetta su due è deceduta: nella forma umana, l'aviaria porta una forte polmonite e il rapido deterioramento degli organi interni.
Nei giorni scorsi è stato raccolto, anche in provincia di Trento, in valle dei Laghi, un gabbiano risultato poi positivo. L’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli ha dichiarato: "Al momento la situazione è sotto controllo ma raccomando prudenza per l’elevato numero di ritrovamenti nei territori confinanti".
"È bene adottare dei comportamenti prudenti per prevenire il possibile passaggio del virus agli animali allevati nel nostro territorio. È importante segnalare immediatamente alle unità operative di Igiene e sanità pubblica veterinaria dell’azienda sanitaria competenti per territorio qualsiasi moria anomala del pollame allevato. Si raccomanda, soprattutto nella zona interessata dal rinvenimento del gabbiano infetto, di mantenere il più possibile al chiuso il pollame allevato per evitare contatti con altri volatili selvatici".
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