02 Febbraio 2023
Pfizer non si presenta all'appuntamento con Fda per dimostrare che il suo vaccino a mRNA non provoca miocarditi: aveva fino a dicembre 2022 per produrre una relazione in merito. L'ente governativo americano, invece di allarmarsi, posticipa la scadenza a giugno a 2023.
L'azienda farmaceutica Pfizer aveva fino a dicembre 2022 per dimostrare a Fda che i suoi vaccini a mRNA non inducevano miocarditi. La relazione finale che dovesse "valutare prospetticamente l'incidenza della miocardite subclinica a chi avesse ricevuto una terza dose, o un richiamo, in persone di età compresa fra i 16 e i 30 anni" non è mai arrivata.
Pfizer avrebbe dovuto concludere lo studio sui dati post-marketing addirittura entro giugno 2022, per presentare infine la relazione entro il 31 dicembre 2022. Quando allo scoccare della scadenza non è arrivato nulla, cosa ha fatto l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici? Ha fatto spallucce. Ha posticipato la scadenza a giugno 2023 infischiandosene delle molte segnalazioni in merito.
L'impegno contratto dall'azienda farmaceutica con la Food and Drugs Administration risale al 2021: il 23 agosto Pfizer riceveva l'autorizzazione definitiva (Bla: Biologics license application) per la somministrazione del vaccino anti covid dai 16 anni in su su tutto il territorio statunitense.
Nel 2020 aveva approvato con una autorizzazione d'emergenza, eccezionale. Pfizer avrebbe dovuto continuare con la fase 4, ossia quella sulla sicurezza e sull'efficacia in relazione alle reazioni avverse. In totale la Food and Drug Administration ha commissionato 9 studi a Pfizer, di cui 3 sui vaccini pediatrici e altri 6 sull'insorgenza delle miocarditi. Lo studio 9, quello sopra esposto, è mancato all'appello.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia