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Farina di grilli, via libera per la vendita in Ue: dal 26 gennaio quella al verme della farina minore

Dal 26 gennaio sarà commercializzato anche il verme della farina minore

24 Gennaio 2023

Farina di grilli, via libera per la vendita in Ue: dal 26 gennaio quella al verme della farina minore

Cambiano i tempi e a cambiare sono anche le abitudini, comprese quelle alimentari. Da oggi, infatti, nell’Unione Europea è possibile acquistare la farina parzialmente sgrassata di “Acheta domesticus”, meglio conosciuto come grillo domestico. Se fino a qualche tempo fa (e per molti tuttora) fosse inimmaginabile già solo pensare di mangiare insetti, adesso ciò sta diventando più che mai una realtà sempre più consolidata che prende piede in tutto il mondo.

Dove potrà essere utilizzata la farina di grilli

Secondo quanto riportato dal Regolamento per l’immissione sul mercato come nuovo alimento della polvere parzialmente sgrassata di “Acheta domesticus” (grillo domestico), sarà possibile trovare la farina di grilli nei seguenti alimenti:

-Pane e panini multicereali; cracker e grissini

-Barrette ai cereali

-Premiscele per prodotto da forno (secche)

-Biscotti

-Prodotti a base di pasta (secchi)

-Prodotti a base di pasta farcita (secchi)

-Salse

-Prodotti trasformati a base di patate, piatti a base di leguminose e di verdure, pizza e prodotti a base di pasta

-Siero di latte in polvere

-Prodotti sostitutivi della carne

-Minestre e minestre concentrate o in polvere

-Snack a base di farina di granturco

-Bevande tipo birra

-Prodotti a base di cioccolato

-Frutta a guscio e semi oleosi

-Snack diversi dalle patatine

-Preparati a base di carne


Il grillo domestico non è il primo insetto ad essere commercializzato nell’Unione Europea


Il grillo domestico non è il primo insetto ad essere commercializzato in UE, prima di lui infatti l’Unione Europea aveva già dato l’ok nel marzo 2022 per i grilli in pasta, in polvere, congelati ed essiccati. Non solo: nelle stesse forme era stato dato il via libera alla locusta migratoria (fine 2021) e alla larva gialla della farina (marzo 2022).


Il primo insetto ad aver ricevuto l’ok come nuovo alimento da parte degli Stati membri dell’Unione Europea, su proposta della Commissione Europea, è stata la larva del tenebrione mugnaio, solo nella forma essiccata (giugno 2021). Inoltre, il 26 gennaio 2023 entrerà in vigore il regolamento che autorizza la commercializzazione delle larve di “Alphitobius diaperinus” (verme della farina minore) e sarà possibile trovarle essiccate, congelate, in pasta e anche in polvere.

Il “Novel food”: perché gli insetti saranno il cibo del futuro. Ma attenzione alle allergie

Il grillo molto probabilmente non sarà l’ultimo insetto che le persone potrebbero trovare a tavola nel proprio piatto. La commercializzazione degli insetti a scopo alimentare è stata resa possibile, in particolare, dall’1 gennaio 2018, ossia dall’entrata in vigore del Regolamento UE sui cosiddetti “Novel food” (alimenti o ingredienti “nuovi”, rispetto a quelli che le persone sono abituate a mangiare) che riconosce gli insetti interi come nuovi alimenti e come prodotti tradizionali di Paesi terzi.


Secondo Bruxelles, gli insetti (e le proteine alternative) saranno il cibo del futuro, andando a sostituire le proteine della carne. E le ragioni sono molteplici:


-La crescita della popolazione mondiale

-La crescente domanda di proteine

-La diminuzione della crisi ambientale

-L’alternativa sostenibile ai cibi animali

-La riduzione dei problemi di sostenibilità dell’approvvigionamento alimentare

-La risposta all’aumento del costo delle proteine animali

-La riduzione dell’impatto ambientale delle proteine animali

-La riduzione delle emissioni di gas serra

-La riduzione dello spreco alimentare


Ma c'è il rischio allergia. Infatti, le norme UE includono requisiti specifici di etichettatura poiché le proteine da insetti rischiano di causare reazioni, in particolare, ai soggetti che sono già allergici ai crostacei, agli acari della polvere e, in alcuni casi, anche ai molluschi.


Farina di grilli, gli insetti a tavola sembrano non piacere agli italiani

“Paese che vai, usanze che trovi” e questo sembra essere proprio il caso di dirlo. Secondo quanto rilevato da un’indagine Coldiretti-Ixè, solo il 16% degli italiani pare essere favorevole agli insetti a tavola. Il 54% si dice contrario, il 6% non risponde e il 24% si reputa indifferente alla questione.


Chissà se la vendita della farina di grilli potrà portare ulteriori passi in avanti per quel che riguarda la “Novel food” in Italia e non solo.

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