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Claudio Campiti, sul blog del killer di Fidene le accuse al consorzio Valleverde e ai vicini: “Qui denunciare è tempo perso, sono tutti ladri”

Il 57enne aveva aperto un blog per contestare i soprusi che sosteneva di subire dai membri del consorzio Valleverde e dai vicini. Denunce a “licenze a delinquere" e "atti intimidatori" non tenute in contro dalle autorità

12 Dicembre 2022

Claudio Campiti, sul blog del killer di Fidene le accuse al consorzio Valleverde e ai vicini: “Qui denunciare è tempo perso, sono tutti ladri”

fonte: profilo Twitter @claudiodamico72

Claudio Campiti, il 57enne che domenica mattina ha sparato a un'assemblea di condominio a Roma, terminata con 3 morti e 4 feriti, aveva aperto un blog tempo addietro, per contestare i soprusi che sosteneva di subire dai membri del consorzio Valleverde, il complesso residenziale in cui abitava e dai vicini. Contro di loro si era rivolto anche alle autorità, senza però ottenere l'ascolto che desiderava.

Claudio Campiti, sul blog del killer le accuse al consorzio Valleverde e ai vicini

Claudio Campiti aveva chiesto il porto d’armi, ma gli era stato negato a causa delle informazioni fornite dai carabinieri di Ascrea dove viveva, che avevano riferito delle liti in atto con il Consorzio. “Viveva in condizioni sotto i livelli minimi. So che il Comune in passato gli aveva anche dato un contributo per sopperire alle sue carenze economiche e realizzare l’allaccio alla fognatura, ma i lavori non sono mai stati realizzati, per cui il Comune ha richiesto indietro i soldi” ha spiegato il sindaco di Ascrea, Riccardo Nini.

E allora lui si sfogava sul suo blog: “Benvenuti all’inferno. Qui con il codice penale lo Stato ci va al cesso”. Esordisce così il primo post su consorziovalleverde.blogspot.com, il blog che Claudio Campiti aveva aperto per contestare le angherie e le illegalità che sosteneva di subire. Il complesso residenziale in cui abitava si trova a cavallo tra i comuni di Ascrea e Rocca Sinibalda, in provincia di Rieti. Contro di loro, che definiva “associazione a delinquere”, si era rivolto anche alle autorità, senza però ottenere alcun risultato: “Qui denunciare è tempo perso, sono tutti ladri. Ormai dopo varie denunce mi è chiaro che la banda è a tutti i livelli, quindi non mi rimane che denunciare qui tutti i suoi affiliati. Esistono i paradisi fiscali qui si ha un paradiso penale!”.

Claudio Campiti, la lista di abusi sul blog del killer

Infinita la lista di abusi che il killer lamentava di subire dai vicini, tutti, secondo lui, muniti di speciali “licenze a delinquere".  Campiti lamentava una serie di “atti intimidatori dei mafiosi locali”, cioè gli altri membri del consorzio, tra cui la manomissione della cassetta del contatore dell’elettricità, il danneggiamento della cassetta delle lettere, l’installazione davanti a casa sua di un lampione che “praticamente è sempre spento”. “Mi stanno tenendo senza pubblica illuminazione, si sa al buio si vede meno e si può sparare in tranquillità“, scriveva.

Secondo Campiti il consorzio operava illegittimamente come condominio: “Se non paghi le rate consortili a vita, ti fanno scrivere dal loro avvocato di fiducia per avvertirti che hanno cominciato le pratiche per espropriarti della tua proprietà. Anche il tribunale ci guadagna con le proprietà messe all’asta. Ma se non rompi i coglioni come fa il Campiti e dici che sei un morto di fame e non hai soldi tranquillo, ti segnano che hai un debito ma nessun procedimento giudiziario ti verrà fatto, a loro più dei tuoi soldi interessa la tua complicità ricattandoti!”.

Campiti ha anche stilato una lista dei “soggetti coinvolti", definiti “personaggi noti e stranoti che agiscono impunemente, patentati a delinquere”, dal sindaco di Ascrea alla presidente del Consorzio. 

Dal suo passato riaffiora anche il lutto della morte del figlio 14enne in un incidente sulle piste da sci in Trentino-Alto Adige, per la quale nel 2012 sono state condannate 3 persone.

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