20 Ottobre 2022
Le forze dell’ordine italiane hanno arrestato, su richiesta degli Stati Uniti, il manager russo Artem Uss, figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, Aleksander Uss. Secondo l’ambasciata russa in Italia, che ha pubblicato una nota sui social, l’arresto è avvenuto nella giornata di lunedì 17 ottobre all’aeroporto di Milano Malpensa. Il figlio del funzionario russo è implicato in un caso di vendita illegale di tecnologie americane a compagnie di armamenti in Russia. “Il 17 ottobre all’aeroporto di Milano Malpensa, su richiesta della parte americana, è stato arrestato il cittadino della Federazione Russa Artem Uss”, si legge nel comunicato. “Entro 45 giorni gli Stati Uniti sono tenuti a fornire alla giustizia italiana il fascicolo con la formulazione del capo di imputazione, che deve essere esaminato entro 6 mesi. Il cittadino russo non ha espresso lamentele sulle condizioni di detenzione. Il Consolato Generale della Federazione Russa a Milano ha già tenuto due incontri con Artem Uss, mantiene un costante contatto con il suo avvocato italiano e intende continuare a seguire da vicino questa situazione”.
Usa è stato bloccato mentre si stava imbarcando su un volo diretto a Istanbul, in Turchia. Non era semplicemente in transito all’aeroporto milanese, ma pare fosse in Italia almeno da qualche tempo. Fermato dalla polizia, è in custodia nel carcere di Busto Arsizio (Varese). Il suo legale, Vinicio Nardo, lo ha incontrato ieri in carcere. “L'ho incontrato e sta come uno che è stato messo in carcere, così sta”, ha spiegato l’avvocato. Secondo la difesa, Uss non sapeva di essere destinatario di un mandato d'arresto internazionale. Martedì la giustizia americana aveva annunciato l’incriminazione di una dozzina di persone accusate di aver venduto tecnologie americane alla Russia, alcune delle quali, secondo Washington, sono usate nel conflitto in Ucraina. Uss è accusato, insieme ad altri quattro russi e due broker petroliferi venezuelani, di aver acquistato dagli Stati Uniti componenti elettronici destinati ad equipaggiare aerei, radar o missili, e di averli rivenduti a compagnie russe eludendo le sanzioni in vigore.
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