23 Settembre 2022
Twitter: Damianodanny1
Potrebbe essere arrivata la svolta sul caso di Saman Abbas, la ragazza scomparsa nelle campagne emiliane del reggiano dopo essersi opposta in famiglia a un matrimonio combinato. Il padre è stato intercettato in una telefonata ad un parente in Italia, dichiarando: "Ho ucciso mia figlia". La telefonata è avvenuta quando ormai era fuggito in Pakistan, poco più di un mese dopo. "Sono venuto qui, non me ne frega nulla di nessuno", aggiungeva.
La telefonata è agli atti del processo a carico dei familiari. Quest'ultimo inizierà a febbraio e la Procura e i carabinieri di Reggio Emilia sono abbastanza sicuri che siano i principali responsabili della sua scomparsa visto che Saman si era opposta ad un matrimonio combinato e voleva andarsene di casa. Sono parecchi i familiari di Saman che andranno a processo il prossimo inverno: i tre fuggiti all'estero (Francia e Spagna) ed i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen. Quest'ultimi latitanti in Pakistan.
Shabbar diceva: "Per me la dignità degli altri non è più importante della mia. Io ho lasciato mio figlio in Italia (il fratello minorenne di Saman ora affidato a una comunità protetta, ndr). Ho ucciso mia figlia e sono venuto, non me ne frega nulla di nessuno". "Io sono già rovinato - le parole di Abbas nel racconto del parente - avete parlato di me in giro, non lascerò in pace la vostra famiglia". E ancora: "Io sono già morto, l'ho uccisa io, l'ho uccisa per la mia dignità e per il mio onore. Noi l'abbiamo uccisa", ha aggiunto senza fare nomi specifici, ma riferendosi probabilmente anche ai parenti poi scappati all'estero e scovati dalle forze dell'ordine. Adesso, andranno a processo il 23 febbraio.
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