30 Agosto 2022
L’orchestra dell’Arena di Verona si è rifiutata di alzarsi in piedi al cenno di Placido Domingo. Un segno di protesta per l’esibizione del tenore, travolto dal movimento #MeToo e recentemente finito nell’indagine su una setta criminale argentina accusata di tratta e sfruttamento sessuale di giovani donne. Domingo è stato protagonista nell’anfiteatro veronese il 25 agosto col Verdi Opera Night e la sera successiva con la Turandot diretta dallo stesso artista. Ma a distanza di giorni le polemiche, dopo il gesto dell’orchestra e dopo l’intervento delle femministe di Non una di meno, sono finite. Sul caso, ora, sono intervenuti i sindacati della Slc-Cgil.
“L’esito delle serate, viste le imbarazzanti prove, era stato previsto e denunciato dagli stessi artisti del coro, professori d’orchestra e tecnici di palcoscenico, i quali avevano subito capito che Domingo non era all'altezza della sua fama e del compito affidatogli da Fondazione Arena di Verona”, ha scritto la sigla sindacale in una nota. “Il risultato delle due serate è stato pessimo e soltanto la professionalità delle maestranze artistiche e tecniche di Fondazione Arena ha permesso che l'evento non si tramutasse in un gigantesco fallimento. Nella Turandot, opera impervia, tanto più se non vengono fatte le dovute prove, tutte le maestranze si sono sentite abbandonate a loro stesse in più di un'occasione, rischiando più volte di andare tutti gambe all'aria. A conferma di ciò, c'è stata una protesta dell'orchestra che, consapevole della mediocrità dello spettacolo appena terminato, ha rifiutato di alzarsi in piedi al consueto segno del direttore che li invitava a prendere gli applausi. Molti professori d’orchestra e artisti del coro non hanno dubbi: quella del 26 agosto è stata una delle serate più umilianti per tutto il settore artistico”.
Prima del sindacato erano state le associazioni femministe di Verona a mostrare disappunto per la scelta di aprire le porte dell’Arena a Domingo. In una lettera aperta al neo-sindaco Pd della città, Damiano Tommasi, che presiede dell’ente lirico, le associazioni guidate da Non una di meno hanno espresso “stupore e costernazione” per le esibizioni del maestro. “Domingo”, hanno sottolineato, “è già stato messo sotto accusa per molestie sessuali nel 2019 e nel 2020 si è dimesso dalla carica di direttore dell’Opera di Los Angeles, dichiarandosi pentito e chiedendo scusa alle vittime, salvo poi ritrattare tutto poco dopo. Lungi dal voler condannare chicchessia prima della conclusione delle indagini e al posto della magistratura competente, ci rammarichiamo di una scelta a dir poco incomprensibile e grottesca da parte della Fondazione Arena. La presenza di Placido Domingo al Festival lirico areniano è frutto di una decisione che evidenzia chiaramente quale sia la sensibilità della soprintendente Gasdia riguardo a questioni di tale gravità e rilevanza. È necessaria un'assunzione di una responsabilità nelle scelte che valuti la persona e non solo la sua perizia artistica”.
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