16 Agosto 2022
Uno studio choc sul vaccino covid pubblicato da tre medici - Riccardo Benzi Cipelli, Franco Giovannini e Gianpaolo Pisano - rischia di far discutere parecchio. I risultati indicano che nel 94% dei casi analizzati sono state trovate alterazioni del sangue nei soggetti che si sono inoculati uno dei vaccini anti-coronavirus. Nel corso di un'intervista realizzata per il quotidiano "La Verità", i ricercatori spiegano meglio la natura del loro studio: "È uno studio puramente osservazionale su quanto si sta verificando nella sua (il collega Franco Giovannini, ndr) normale attività clinica".
Un lavoro dunque di mera compilazioni di dati sfruttando le capacità osservazionali dei tre medici. Uno dei quali - Giovannini - si occupa fisicamente di prelevare, tramite semplice tecnica pungidito, un campione di sangue. In seguito l'analisi sotto microscopio una volta che il campione viene posizionato su un vetrino pulito e sterile. I risultati hanno evidenziato campioni di sangue anomali rispetto a quelli comunemente studiati prima dell'emergenza pandemica e della diffusione del vaccino anti-covid. "Seleziono - dice Giovannini - i pazienti sintomatici che lamentano simili disturbi tutti riferibili all'avvenuta somministrazione e mostrano un quadro ematologico simile". "Il comune denominatore - afferma Benzi Cepilli - è che tutti i pazienti sono stati inoculati con Pfizer o Moderna".
Il tutto per arrivare alla macabra scoperta: "Nel 94% dei casi da noi analizzati abbiamo riscontrato anomalie nei globuli rossi e la presenza di particelle di dubbia provenienza". Qualcosa di straordinariamente anormale che necessita di ulteriore spiegazioni: "Impilazioni dei globuli rossi. [...] Impilamenti massivi così duraturi non li ho mai osservati. Ho addirittura conteggiato fino a 60 globuli rossi impilati", continua Giovannini. Quale dunque la causa di ciò? "La potenzialità lesiva della proteina Spike, associata al campo elettromagnetico potenzialmente devastante indotto da inclusioni presumibilmente grafeniche, scompagina il potenziale Z alternando la dinamica del sangue". Una presenza di grafene nel sangue tutta da spiegare dunque, su cui lo studio dei tre dottori ha gettato la luce. Alle autorità competenti il compito di giustificare.
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