04 Luglio 2022
Willy (foto da profilo Instagram Gabriele Parpiglia)
È arrivata la tanta attesa decisione che recita ergastolo per i fratelli Bianchi, i due giovani accusati dell'omicidio di Willy Monteiro Duarte nel settembre 2020 a Colleferro. Una sentenza che arriva oggi lunedì 4 luglio e che vede i giudici della Corte di Assise di Frosinone disporre il carcere a vita per Marco e Gabriele Bianchi. 23 anni per Francesco Belleggia e 21 per Mario Pincarelli. Applausi in aula dopo la decisione.
VIDEO sentenza:
Disposta anche una provvisionale di 200 mila euro ciascuno per i genitori di Willy e di 150 mila euro per la sorella. Gli imputati dopo la decisione pronunciata dai giudici hanno urlato e imprecato dopo che gli agenti della penitenziaria li hanno portati via. "È stato un processo mediatico. Va contro tutti i principi logici. Leggeremo le motivazioni e poi faremo appello. Siamo senza parole", commenta l'avvocato difensore dei due fratelli Massimiliano Pica. Nel pubblico tanti amici di Willy emozionati e commossi.
La richiesta d'ergastolo era stata avanzata dall'accusa per i fratelli Gabriele e Marco Bianchi di Artena per aver causato la morte del 21enne capoverdiano. Accusa per entrambi di omicidio volontario, così come per gli altri due imputati che se la sono cavata per molto meno e per i quali era stata richiesta una condanna a 24 anni.
I due fratelli Bianchi, esperti dell'arte marziale Mma, picchiarono per 50 secondi con colpi a ripetizione Willy reo di essere intervenuto per difendere un amico durante un banale diverbio all'esterno di un locale. Successe tutto nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 dopo una lite tra Belleggia e un giovane del posto. Dopodiché il dramma: nella zona piombarono i fratelli Bianchi che insieme all'amico Vittorio Tondinelli, si erano appartati nei pressi del cimitero con tre ragazze appena conosciute al pub.
I due arrivati sul posto non hanno lasciato scampo al giovane Willy uccidendolo dopo averlo colpito più volte. I pm Francesco Brando e Giovanni Taglialatela in base alle indagini svolte hanno sostenuto che i primi ad iniziare furono proprio i fratelli Bianchi, seguiti da Pincarelli e Belleggia. Il giovane morì in circa un minuto dopo essere stato colpito con calci e pugni.
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