22 Febbraio 2022
Stava lavorando con la mascherina abbassata e per questo era stato licenziato. Era successo nei mesi scorsi alla Star, l'azienda alimentare leader nelle produzione di dadi e preparati per cucina. Una decisione che anche, agli occhi del sindacato, era immediatamente apparsa sproporzionata. "Giusto far osservare le norme per il contenimento dei contagi, ma licenziare un lavoratore perché indossava la mascherina in modo non corretto è eccessivo", avevano immediatamente sottolineato i sindacati dopo il caso che si era sollevato. Una vicenda che risale al maggio del 2021. I dipendenti si erano mobilitati con alcuni scioperi davanti allo stabilimento di Agrate per manifestare la loro solidarietà al collega. La Cgil a suo tempo aveva denunciato l'accaduto: "Si tratta di un'azione discriminatoria".
"La causa per il licenziamento di Ignazio Ficara si è conclusa con la condanna della Star alla reintegra del lavoratore, annullato il licenziamento, poiché non sussiste una giusta causa. Sin dall’inizio la Flai-Cgil aveva contestato non solo i fatti come sono stati rappresentati dalla Direzione, ma soprattutto la sanzione così pesante e ingiusta. Giustizia è fatta", spiega una nota diffusa dalla Cgil Monza e Brianza.
Federica Cattaneo Segretaria generale della Flai di Monza Brianza dichiara: "Esprimo una grande soddisfazione, ringrazio i lavoratori di Star per la loro mobilitazione e vicinanza, l’ufficio vertenze e i legali della Cgil, auspico che Star rifletta sulla modalità adottata per risolvere le questioni”.
"Tra l’altro, con l’accordo sindacale siglato lo scorso febbraio con Star sul ricambio generazionale, assunzioni e avvio della discussione sull’organizzazione e sui carichi di lavoro, si è già dimostrato che solo con il confronto e la considerazione delle istanze dei lavoratori si possono ottenere risultati condivisi. Una brutta pagina si è chiusa, il lavoratore rientra in fabbrica, guardiamo avanti, ma sempre pronti a reagire a difesa delle lavoratrici e dei lavoratori", conclude la nota.
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