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Giorno del ricordo 2022, Mattarella: "Conservare la memoria della tragedia di tanti italiani"

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla in occasione del Giorno del ricordo 2022: "I costi umani più alti agli orrori della Seconda guerra mondiale e al suo prolungamento nella persecuzione, nel nazionalismo violento, nel totalitarismo oppressivo"

10 Febbraio 2022

Sergio Mattarella, 2019

Sergio Mattarella, 2019 (fonte: Lapresse)

Parla il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del Giorno del ricordo 2022, giornata di commemorazione per i caduti delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata. "Il Giorno del Ricordo richiama la Repubblica al raccoglimento e alla solidarietà con i familiari e i discendenti di quanti vennero uccisi con crudeltà e gettati nelle foibe - afferma Mattarella - degli italiani strappati alle loro case e costretti all'esodo, di tutti coloro che al confine orientale dovettero pagare i costi umani più alti agli orrori della Seconda guerra mondiale e al suo prolungamento nella persecuzione, nel nazionalismo violento, nel totalitarismo oppressivo".

Le parole di Mattarella

"È un impegno di civiltà conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli istriani, dei fiumani, dei dalmati e degli altri italiani che avevano radici in quelle terre, così ricche di cultura e storia e così macchiate di sangue innocente. I sopravvissuti e gli esuli, insieme alle loro famiglie, hanno tardato a veder riconosciuta la verità delle loro sofferenze", ha dichiarato il Capo dello Stato.

Aggiunge: "L'Europa nata dalla pace e il dialogo ravvivato dall'affermazione delle democrazie hanno aperto e sviluppato una strada nuova. Queste memorie hanno guadagnato rispetto, dignità, ascolto. Sono storia vissuta, monito e responsabilità per il futuro. Il ricordo, anche il più doloroso, anche quello che trae origine dal male, può diventare seme di pace e di crescita civile".

"Questo è l'impegno di cui negli ultimi anni il nostro Paese si è reso protagonista insieme alla Slovenia e alla Croazia per fare delle zone di confine una terra di incontro e prosperità, di collaborazione, di speranza. La scelta di Gorizia e Nova Gorica, che saranno congiuntamente Capitale della Cultura europea 2025, dimostra quanto importante sia per l'intera Unione che la memoria delle oppressioni disumane del passato sia divenuta ora strada dell'amicizia, della comprensione, del primato della dignità delle persone, nel rispetto delle diversità e dei diritti", ha concluso Mattarella.

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