24 Dicembre 2021
Fonte: lapresse.it
Napoli, rapina in pescheria finisce male: morto il pescivendolo Antonio Morione, ucciso nella serata di giovedì 23 dicembre 2021. Il 41enne, titolare della pescheria di Boscoreale, nel tentativo di frenare i rapinatori in fuga, aveva squarciato una delle ruote dell'auto dei malviventi. I ladri erano arrivati avanti al suo esercizio commerciale in via Della Rocca. La nuova tragedia segue di meno di 24 ore un'altra vicenda andata in scena alle porte del Capoluogo campano. Nella stessa mattinata, infatti, a Fuorigrotta, era stato ferito gravemente il boss Vitale Troncone, poco fuori il suo bar. Una vicenda commentata da Severino Nappi, consigliere regionale e coordinatore cittadino della Lega a Napoli. "Mentre da mesi assistiamo al silenzio assordante e grave del ministro Lamorgese, a Napoli e in provincia i clan continuano ad alzare la testa", ha detto Nappi. E ancora: "Più volte abbiamo denunciato che nei nostri territori c’è bisogno di avvertire la presenza dello Stato".
Sono attualmente incorso le indagini per capire la dinamica dell'omicidio da parte dei Carabinieri della compagnia e del Nucleo investigativo di Torre Annunziata. Secondo la principale ipotesi, i rapinatori entrati in azione sarebbero stanti almeno tre. Uno dei malviventi sarebbe entrato nella pescheria mentre gli altri due lo aspettavano all'esterno. Uno al volante della propria auto e l'altro a fare da collegamento tra i due.
Antonio Morione ha reagito brandendo un coltello che usava per preparare il pesce, squarciando uno pneumatico dell'auto dei rapinatori. A questo punto, uno dei malviventi, forse proprio colui che ha rapinato la pescheria ha tirato fuori una pistola con l'intento di uccidere, e non semplicemente di spaventare il 41enne. L'uomo ha infatti esploso 4 colpi d'arma da fuoco diretti al volto del titolare del negozio. Morione è caduto a terra dopo essere stato raggiunto da uno dei proiettili, morendo sul colpo. Del tutto inulti i soccorsi degli esponenti del 118 giunti sul posto poco dopo la sparatoria.
Sono ancora incorso le indagini per la ricostruzione esatta della dinamica e per l'individuazione dei rapinatori. Una cosa però non convince gli inquirenti. A quanto sembra, infatti, potrebbe non essere stata una semplice rapina. Dietro ci potrebbe essere la mano della camorra. A far nascere il sospetto, sarebbe il fatto che, nelle stesse ore, un'altra rapina a una pescheria era andata in scena. Tale attività era del fratello dello stesso Morione. I due furti sono poi avvenuti a una distanza temporale di appena 20 minuti. Anche durante la rapina al fratello di Morione, uno dei rapinatori ha esploso un colpo di arma da fuoco, in questo caso all'interno dell'esercizio commerciale. Per fortuna, tuttavia, in questo caso, nessuno è rimasto ferito. Sono quindi in corso indagini dei Carabinieri volte a verificare se in entrambi i casi si sia trattato della stessa banda di rapinatori.
Ad avvalorare l'ipotesi che i due pescivendoli siano stati rapinati dalla stessa banda il fatto che sul posto sia stato recuperato il bossolo di un colpo esploso dello stesso calibro 9x21 dei quattro sparati all'indirizzo di Antonio Morione. Le due pescherie si chiamano "La rosa dei venti" e "Il delfino".
In ogni caso, presto le Forze dell'Ordine potrebbero fare chiarezza sull'accaduto. Nella notte tra giovedì 23 e venerdì 24 dicembre è stata trovata auto incendiata, probabilmente quella del killer. La macchina è stata rinvenuta nella zona del Piano Napoli, alla periferia di Boscoreale.
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