12 Novembre 2021
Fonte: Twitter (https://twitter.com/poliziadistato/status/1459046842541432889/photo/1)
La polizia postale ha smantellato una rete di pedofili a Torino. Le operazioni sono state fatte anche in altre città italiane. L'operazione ha preso il nome di "Meet up" ed attualmente conta 26 indagati. Tre le altre regioni, oltre al Piemonte, vi sono: Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto. Tra gli indagati figurano anche alcuni minorenni.
Il materiale era raccapricciante, così hanno affermato gli uomini della polizia postale impegnati in questa importante operazione sotto copertura. Si tratta di foto e video di bambini molto piccoli, alcuni addirittura neonati che erano sottoposti a pratiche sessuali. Per cogliere in fragrante questa rete di pedofili, gli agenti si sono dovuti fingere pedofili. Hanno dovuto guadagnare la fiducia ai piani alti della rete per accedere al materiale pedopornografico presente negli archivi. Oltre alla complessità tecnica, vi è stata anche una complessità psicologica per gli agenti della postale che hanno dovuto vestire i panni di coloro che mai sarebbero voluti essere.
A capo della banda vi era un tecnico informatico di 37 anni che era in possesso di un vero e proprio archivio informatico di materiale pedopornografico. La rete era molto più fitta ed ha collegato il nord con il sud, Torino con Bari. A Bari è accaduto uno dei fatti più gravi relativi alla vicenda. Un minorenne ha creato una vera e propria piattaforma on line a pagamento su cui diffondeva i link a foto e video. Ovviamente non bastava sottoscrivere un abbonamento, ma bisognava essere approvati dal fondatore in fase di registrazione. Tra le persone arrestate vi è anche un prete, don Nicola De Blasio, direttore della Caritas di Benevento, in Campania.
Questa grande operazione non è ancora volta al termine perché potrebbero fuoriuscire novità o nuovi arresti. Per il momento tutto il materiale è tenuto sotto sequestro e saranno necessari molti giorni per controllare il contenuto di computer, tablet e cellulari, che ora saranno sottoposti ad analisi forense.
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