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Pensioni news, quando richiedere l'annullamento di un indebito pensionistico Inps

La corsa alle richieste di restituzione di importi il più delle volte molto ingenti ai cittadini non si arresta nemmeno in tempi duri come questi

25 Maggio 2021

Inps

Inps (fonte foto Lapresse)

Facciamo chiarezza sul tema degli indebiti pensionistici. Essi possono riguardare sia le prestazioni assistenziali (domande d’invalidità che secondo l’Inps non dovevano essere accolte ma che di fatto sono state accolte anni prima dall’Ente stesso, indennità di accompagnamento a parer loro non legittime) sia le pensioni di anzianità.

Pensioni news: quando richiedere annullamento di un indebito pensionistico Inps

Talvolta può capitare che il pensionato abbia omesso di dare informazioni che possano determinare la revoca o la riduzione di un trattamento previdenziale (come nel caso di un assegno di invalidità o un’indennità di accompagnamento) oppure sul fronte degli indebiti civili ovvero dell’erogazione pensione vera e propria, che non abbia informato l’Ente di una variazione in aumento del proprio reddito (per esempio qualora si sia messo a reddito un immobile).

Se tali fatti devono essere comunicati dal pensionato all'ente previdenziale in quanto non conosciuti o conoscibili direttamente da quest'ultimo e, dunque, siano riconducibili ad una condotta colposa o dolosa del pensionato, quest’ultimo è tenuto a restituire all'ente previdenziale le somme indebitamente percepite.

Ma non sempre è così: qualora l’Inps fosse stato già a conoscenza di tutti i dati e della situazione reddituale del cittadino, perchè rimasta invariata negli anni, la situazione cambia. In tali casi infatti la legge prevede che prevalga il “principio di irripetibilità delle pensioni” nonché la buona fede del pensionato, pertanto, quest’ultimo, non dovrebbe essere considerato in “dolo” e dunque non tenuto a restituire quanto l’Inps gli ha erroneamente versato; in tal caso, può attivare, entro certi tempi di legge, una procedura legale per chiedere l’annullamento del debito notificatogli dall’Ente previdenziale.

La suddetta procedura di recupero dell’indebito pensionistico è regolata dell’articolo 52 Legge 88/1989, come autenticamente interpretato dall’articolo 13 Legge 412/1991. Il secondo comma della prima disposizione citata prevede una sanatoria in favore del pensionato che abbia percepito somme non dovute, poiché “… non si fa luogo a recupero delle somme corrisposte, salvo che l’indebita percezione sia dovuta a dolo dell’interessato”. 

E’ bene sapere che si sono espressi anche i Giudici della Cassazione (nel 2017) per far fronte a tali situazioni purtroppo non infrequenti, affermando che L'ente erogatore, l’Inps, può rettificare in ogni momento le pensioni per via di errori di qualsiasi natura, ma non può recuperare le somme già corrisposte, a meno che l'indebita prestazione sia dipesa dal dolo dell'interessato.

La legge e la giurisprudenza fanno riferimento ad un principio generale di irripetibilità delle pensioni secondo cui "le pensioni possono essere in ogni momento rettificate dagli enti erogatori in caso di errore di qualsiasi natura commesso in sede di attribuzione o di erogazione della pensione, ma non si fa luogo al recupero delle somme corrisposte, salvo che l'indebita prestazione sia dovuta a dolo dell'interessato”, ipotesi, peraltro, assai improbabile o difficile da dimostrare.

Per questi motivi è importante, quando si riceve una comunicazione di questo tipo dall’Inps, far, prima di tutto, prima di pagare, effettuare una verifica sulla legittimità della richiesta restitutoria avanzata dall’Inps. In tal modo, si potrà evitare di dover pagare inutilmente un debito magari prescritto o che l’Inps non aveva diritto a chiedere in restituzione!

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