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Rapina gioielleria a Cuneo, il titolare spara: due banditi uccisi, uno arrestato

Il titolare della storica oreficeria a Grinzane Cavour in provincia di Cuneo, già vittima nel 2015 di una violenta rapina, si è difeso. A terra sono rimasti due banditi, il terzo è ferito e piantonato in ospedale

29 Aprile 2021

Rapina gioielleria a Cuneo, il titolare spara: due banditi uccisi, uno arrestato

Due banditi uccisi dai colpi esplosi dal titolare ed un terzo ferito ed arrestato: è questo il tragico epilogo della rapina alla gioielleria Roggero dello storico borgo di Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo. Il proprietario del negozio era già stato vittima di una violenta rapina ed è probabile che sia per questo che si sia difeso: a terra, invia Garibaldi, provinciale che collega Alba a Barolo, sono rimasti in due. Il terzo complice è stato poi fermato: ferito da un colpo d'arma da fuoco ad una gamba, si è presentato nella notte all'ospedale Santissima Annunziata di Savigliano, piantonato dai carabinieri.

Rapina a Cuneo: il titolare spara cinque colpi e uccide due banditi

L’episodio si è verificato ieri sera, quando mancava poco alla chiusura. Il titolare ha sparato almeno cinque colpi per scacciare i banditi: uno dei due è morto in mezzo alla strada, l’altro qualche metro più avanti. A nulla sono serviti i soccorsi.

"Stavamo preparando i lavori del Consiglio comunale, quando abbiamo sentito gli spari in strada", ha raccontato il sindaco Gianfranco Garau davanti al municipio, che si trova a due passi dalla gioielleria. "Mi sono spaventato e sono sceso a controllare. La situazione è ancora confusa. So solo che è stata presa di mira una famiglia onesta e per bene, ora sotto choc. Che pochi anni fa era già stata presa di mira, aggredendo violentemente il titolare, moglie e figlia. Una scena che purtroppo si è ripetuta, ma questa volta i banditi erano armati" ha proseguito.

Nel 2015 la medesima gioielleria era stata rapinata: due malviventi si erano introdotti nel negozio, avevano legato titolare, moglie e figlia. L’uomo era anche stato picchiato con violenza. Il bottino fu importante: circa 300.000 euro.

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