11 Aprile 2021
Fonte: lapresse.it
L'ex commissario straordinario per l'emergenza Covid Domenico Arcuri - secondo quanto anticipato dal quotidiano La Verità - sarebbe stato iscritto sul registro degli indagati della Procura della Repubblica di Roma per peculato.
L'accusa sarebbe contenuta nel fascicolo sulle forniture di mascherine cinesi. Il 24 febbraio scorso, per l'arrivo in Italia di una parte di queste mascherine senza certificazione, c'erano stati un arresto e quattro misure interdittive.
Domenico Arcuri è stato iscritto sul registro degli indagati della procura di Roma per peculato. L’appropriazione indebita contestata ai pubblici ufficiali è un reato che prevede fino a 10 anni e mezzo di reclusione. L’accusa è contenuta nel fascicolo sulle maxi forniture di mascherine cinesi da 1,25 miliardi di euro (qui l’articolo di Giovanni Bianconi sull’inchiesta e i traffici milionari).
Il 24 febbraio, per l’arrivo in Italia di una parte di queste mascherine cinesi senza certificazione, erano già arrivati un arresto e quattro misure interdittive. Il 31 gennaio 2021 sul Corriere della Sera era uscito un Dataroom di Milena Gabanelli e Simona Ravizza su tutti gli errori dell’(allora) commissario Covid Domenico Arcuri con in dettaglio i numeri di quanto ha speso e cosa ha comprato. Sul braccio di ferro sulle forniture l’8 marzo scorso era stato pubblicato anche un pezzo di Gian Antonio Stella su le roventi telefonate di un fornitore ad Arcuri.
Il primo marzo scorso il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, decise un cambio nel ruolo, strategico, di commissario straordinario per l’emergenza Covid. Al posto di Domenico Arcuri fu nominato Francesco Paolo Figliuolo, alpino, Generale di Corpo d’Armata.
Sempre secondo quanto riportato da LaVerità il peculato è contestato anche a Antonio Fabbrocini, già stresso collaboratore dell’ex commissario e responsabile unico del procedimento per l’acquisto di 801 milioni di mascherine da tre diversi consorzi cinesi.
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