09 Aprile 2021
Palestra (fonte foto LaPresse)
Mentre si pensa che oltre il 30% delle palestre non riaprirà dopo oltre un anno di chiusure a causa della pandemia da Covid-19, sono migliaia i lavoratori che protestano e decidono di riaprire, anche nonostante le multe salatissime.
Dopo le animose manifestazioni dello scorso martedì a Montecitorio a Roma, qualcosa è cambiato, ma non da parte del Governo. Sarebbero già circa il 20% infatti i titolari di palestre che avrebbero deciso di non osservare le chiusure imposte dal premier Draghi e riaprire al pubblico. Una decisione che se da un lato dimostra l'ennesima richiesta d'aiuto da parte dei lavoratori più colpiti dalla pandemia, dall'altro potrebbe loro costare caro.
Le multe per chi riapre le palestre potrebbero essere molto salate, ma secondo la stima pubblicata dall'Associazione Nazionale Palestre e Lavoratori Sportivi (Anpals), sono in molti a dire basta alle chiusure. "È più facile contagiarsi all'aperto andando in un parco, prendendo un autobus pubblico, andando in una farmacia piuttosto che andando in una palestra" dice all'ANSA il presidente Anpals Giampiero Guglielmi.
"Gli unici ristori cospicui sono arrivati ai lavoratori sportivi, agli istruttori, ai tecnici, agli allenatori - prosegue Guglielmi - mentre le strutture sportive hanno avuto perdite di 150-200 mila euro ma hanno ricevuto 6-7 mila euro di ristori, che non sono sufficienti neanche per una mensilità dell'affitto dei locali".
In merito invece alla riaperture delle palestra nonostante le multe e i decreti, Gugliemi afferma: "So che è illegale ma non posso non mettermi nei panni di titolari di strutture sportive che non hanno più di che sfamare la famiglia. La maggior parte di loro non ha nulla da perdere, accetteranno una sanzione amministrativa pur di riprendere a lavorare".
Infine il presidente Anpals lancia un appello al Governo e spiega: "In questo anno di lockdown non si sono ravvisati casi di contagio, perché le norme dei protocolli presentati dal Cts sono molto stringenti: per andare in palestra si deve prenotare, quindi non si crea assembramento, si misura la febbre, si lasciano i dati personali su un registro".
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