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Anticorpi monoclonali: arriva l'ok dell'Aifa

Il virologo Guido Silvestri esulta su Facebook e lancia accuse a chi ha ostacolato l'autirizzazzione al farmaco

04 Febbraio 2021

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E’ arrivato il nulla osta della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa per l’utilizzo dei due anticorpi monoclonali anticovid delle case farmaceutiche americane Eli Lilly e Regeneron.

"E’ una vittoria per il Paese ma, anche, una terribile sconfitta per la credibilità di molte persone. Prima di tutto di quelli che nell'ottobre scorso si sono opposti in modo durissimo a questa autorizzazione, così facendo perdere tempo prezioso a tutti" è stato commento del virologo Guido Silvestri, docente negli Usa alla Emory University di Atlanta.
Tramite Silvestri, infatti, il Chief Scientific Officer di Lilly Dan Skovronsky aveva offerto gratuitamente all'Italia decine di migliaia di dosi di prodotto per uno studio clinico.

“Sarebbe importante ora” ha proseguito Silvestri su Facebook “che questi personaggi spiegassero, una volta per tutte, cosa gli ha fatto cambiare idea circa la necessità di un'approvazione europea e l'efficacia clinica degli anticorpi nei pazienti con Covid-19. Perché bisogna spiegare al Paese per quali motivi si approva a inizio febbraio una cosa che fu fatta fallire ad ottobre” ha proseguito il docente.

Nel suo lungo messaggio Silvestri prosegue così: “Questa è una vittoria non per me, ma per l'Italia intera, a partire dai pazienti con Covid". Una "vittoria sì, ma a quale prezzo?" ha chiesto, poi, in modo polemico, il virologo. Ci sono persone, tuttavia, che hanno contribuito all’epilogo positivo del caso monoclonali, per cui, per qualcuno, è arrivato il momento di ricevere i ringraziamenti. “Va ringraziato in primis il professor Giorgio Palù, presidente di Aifa dal dicembre scorso, che ha condotto questa battaglia con straordinario impegno ed efficacia ma, pure, quelli che mi hanno aiutato nelle fasi iniziali del progetto: Andrea Antinori, Roberto Burioni, Ranieri Guerra e Gianni Rezza". Ringraziamenti che non vanno solo ai medici ma, anche, a qualche politico.

“Tra i politici bisogna ringraziare, innanzitutto, il viceministro della Salute, Pier Paolo Sileri e, poi, Marco Bella, Mariolina Castellone, Elena Cattaneo, Elena Fattori e Alessandra Moretti. Importantissimo nei giorni scorsi il ruolo di Luca Pani (ex direttore generale di Aifa), Beatrice Lorenzin (ex ministro della Salute) e Walter Ricciardi (consulente speciale del ministro della Salute) nel puntualizzare urbi et orbi che non c'era alcun bisogno di aspettare l'autorizzazione di Ema, come erroneamente detto e scritto in varie occasioni dall'attuale Dg di Aifa, Nicola Magrini".

“Sia chiaro, anzi chiarissimo, che questa vicenda rappresenta anche una terribile sconfitta per la credibilità di molte persone" ha puntualizzato Silvestri.

"Adesso che c'è la rincorsa a elogiare gli anticorpi e a far notare che si usino già allo Spallanzani per i soggetti con Covid e immunodeficienza", osserva ancora il virologo, "bisogna ricordare che proprio il direttore dello Spallanzani, il dottor Giuseppe Ippolito, membro del Cts" per l'emergenza coronavirus, "si era adoperato durante la riunione del 29 ottobre affinché Aifa negasse l'autorizzazione al trial clinico pragmatico di LY-CoV55 (bamlanivimab, ndr), adombrando poi addirittura che Lilly volesse vendere in Italia un farmaco che aveva fallito negli Usa".

"Per quanto mi riguarda”ha proseguito Silvestri “questa è anche una pagina nera per i media mainstream italiani, a partire da Corriere della Sera, Repubblica e Rai, che per settimane hanno bellamente ignorato l'inchiesta giornalistica scritta per Il Fatto Quotidiano da Thomas Mackinson, un giornalista serio e preparato, dando invece risalto senza contraddittorio a quel famoso (ora possiamo dire famigerato) comunicato stampa di Aifa del 22 dicembre scorso, in cui si diceva che bisognava aspettare Ema come poi smentito da Pani, Palù, Lorenzin e Ricciardi".

"Ma l'Oscar della vergogna più grossa va a quel tam-tam che è stato organizzato contro gli anticorpi su alcuni social e blog. Un tam-tam tutto italiano, a base di fesserie pseudo-scientifiche degne del peggior repertorio no-vax e non esente da attacchi personali diffamatori verso il sottoscritto, di cui purtroppo si sono resi protagonisti anche alcuni 'colleghi'. Un fenomeno di squadrismo social, tanto falso quanto vigliacco, su cui chiunque abbia a cuore la verità dell'informazione scientifica farebbe bene a riflettere a lungo".

"Ma adesso basta con i sassolini", conclude Silvestri: "Le mie scarpe sono vuote e ora speriamo che si possa finalmente fare di questi benedetti anticorpi un'arma importante nella nostra battaglia contro Covid-19, a complemento della grande cavalleria dei vaccini, che giorno dopo giorno sta ricacciando il virus verso la sua sconfitta finale".

 

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