Gaza, bambina pelle e ossa a causa della carestia, Mariam Dawas pesa solo 10 kg a 9 anni, ha perso 15 kg da inizio guerra - FOTO CHOC

Il vicedirettore esecutivo Ted Chaiban ha descritto la crisi umanitaria a Gaza come “disumana” e ha spiegato che una persona su tre nella Striscia resta per giorni senza cibo

La bambina palestinese Mariam Dawas, di nove anni, pesa solo 10 kg a causa della carestia a Gaza. La piccola pesava 25kg prima della guerra e nel corso dei mesi ne ha persi ben 15. Le sue foto stanno facendo il giro del web e mostrano in modo netto ciò che le organizzazioni delle Nazioni Unite spiegano da settimane, lanciando l’allarme sulla crisi alimentare in rapido peggioramento nella Striscia.

Gaza, bambina palestinese di 9 anni pesa solo 10 kg, è pelle e ossa

Nelle foto, Mariam appare seduta accanto a sua madre Madalla, 33 anni, in braccio a lei, oppure sdraiata nel lettino. In tutte è solo una cosa a colpire, la sua estrema magrezza. La bimba è pelle e ossa. La madre racconta che vivono in un campo per sfollati nella parte settentrionale della Striscia, nel quartiere Al-Rimal. La donna conferma che la figlia non aveva problemi di salute prima della guerra. Mariam pesava precedentemente 25 chili, ma ora il suo peso è sceso a soli 10 chili. Ha perso più della metà del suo peso corporeo a causa della guerra

Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) ha avvertito che i "bambini di Gaza stanno morendo a un ritmo mai visto prima". Il vicedirettore esecutivo Ted Chaiban ha descritto la crisi umanitaria a Gaza come “disumana” dopo la sua quarta visita nell’enclave dall’inizio della guerra. Durante una conferenza stampa, Chaiban ha dichiarato: “Vedi le immagini nei notiziari, sai cosa è successo, ma è molto più difficile quando sei lì. I segni della profonda sofferenza e della fame sono chiari sui volti delle famiglie e dei bambini”. Chaiban ha confermato che oltre 18.000 bambini sono stati uccisi a Gaza dall’inizio della guerra e ha avvertito che attualmente oltre 320.000 sono a rischio di grave malnutrizione. “Siamo a un bivio - ha aggiunto - e le scelte fatte ora determineranno se decine di migliaia di bambini vivranno o moriranno”.

Ted Chaiban ha dichiarato che ci sono chiari segnali che la situazione umanitaria a Gaza ha superato la soglia della carestia e ha osservato che una persona su tre nella Striscia resta per giorni senza cibo.

Con l’aggravarsi della crisi umanitaria nei territori assediati, il ministero della Salute ha annunciato che il numero di morti legati alla fame a Gaza è salito a 175, di cui 93 bambini.

Il 27 luglio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme: i tassi di malnutrizione a Gaza hanno raggiunto livelli pericolosi.

Da mesi, inoltre, ogni giorno vengono uccisi moltissimi civili in cerca di cibo in prossimità dei centri di distribuzione degli aiuti della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), l'unica società autorizzata da Israele a distribuire aiuti umanitari nella Striscia. I centri sono considerati "trappole mortali" e le vittime sono per la maggior parte donne e bambini.

I centri GHF sono gestiti dalla Boston Consulting Group (BCG) che, nell'ultimo anno, ha lavorato segretamente al piano "Aurora", che prevede la deportazione dei cittadini palestinesi al di fuori della Striscia di Gaza, in attuazione  del piano "segreto" Zionist Strategist del 2017, reperito da Il Giornale d'Italia e pensato per prendere Gaza e i giacimenti di gas e ricollocare i 2.2 mln di palestinesi tra Egitto ed Arabia per poi realizzare il "Grande Israele".