14 Dicembre 2020
Inps (foto Lapresse)
Non capita tutti i giorni di dover dimostrare, carte alla mano, di essere...vivi. Questo è ciò che dovrà fare una donna di Pisa per poter riavere la pensione.
Meri Rovina, 74enne di San Giuliano Terme in provincia di Pisa, è rimasta a dir poco sconvolta quando, al telefono con la sua banca per cercare di avere chiarimenti in merito alla mancata pensione mensile, l'impiegata le ha detto: "Le spiego io perché non ha ricevuto la pensione: lei è morta".
Ebbene sì, per l'Inps la signora è morta. Ora Meri deve dimostrare di essere viva, presentando all'istituto di previdenza tutta una serie di documenti e certificati per farsi riconoscere il dovuto. In caso contrario l'anziana non percepirà la pensione almeno fino al mese di febbraio.
"Una situazione grottesca: non basta nemmeno l’autocertificazione, presentarsi di persona con documento d’identità e codice fiscale", ha raccontato la signora al quotidiano La Nazione. "No, serve un certificato di esistenza in vita per il quale ho dovuto pagare la marca da bollo da 16 euro, il tutto per dimostrare che sono ancora viva".
Non è ancora chiaro come sia potuta accadere una cosa simile: per l'Inps la 74enne sarebbe morta il 20 ottobre scorso, motivo per cui non le è stata accreditata la pensione a dicembre.
Potrebbe trattarsi di un caso di omonimia? "Ma il codice fiscale dovrebbe servire proprio a evitare questo", dice la donna, che ora dovrà presentare all'ente una serie di documenti per dimostrare che è viva e per farsi accreditare di nuovo la pensione.
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