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Mafia, commercianti e imprenditori denunciano il pizzo: 20 arresti a Palermo

L'indagine condotta dal Nucleo investigativo di Palermo ha permesso di individuare il nuovo reggente della famiglia di Borgo Vecchio e di disarticolare l'organizzazione della famiglia mafiosa.

13 Ottobre 2020

Mafia, commercianti e imprenditori denunciano il pizzo: 20 arresti a Palermo

Grazie alle denunce di commercianti e imprenditori, questa mattina i carabinieri, su delega dalla procura Distrettuale Antimafia di Palermo, hanno hanno arrestato 20 indagati, ritenuti a vario titolo responsabili dei delitti di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, associazione per delinquere finalizzata ai furti e alla ricettazione, tentato omicidio aggravato, danneggiamento seguito da incendio, estorsioni consumate e tentate aggravate, danneggiamento aggravato, furto aggravato e ricettazione.

L'indagine, coordinata da un gruppo di sostituti diretti dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, ha permesso di individuare, come riporta l'Adnkronos, il nuovo reggente della famiglia Borgo Vecchio, Angelo Monti e di disarticolare l'organizzazione della famiglia.

L'operazione d'indagine ha ricostruito 22 estorsioni, 6 consumate e 16 tentate, aggravate dal metodo mafioso, perpetrate ai danni dei commercianti e degli imprenditori operanti nel territorio di competenza della famiglia di Borgo Vecchio. Fondamentali le denunce spontanee delle vittime: su 22 episodi, solo 5 sono stati costruiti autonomamente attraverso le indagini e 13 attraverso le denunce. Tra le estorsioni anche 2 attività estorsive commesse attraverso il cosiddetto "cavallo di ritorno".

Palermo, duro colpo alla famiglia mafiosa di Borgo Vecchio

L'operazione investigativa della Procura di Palermo "ha consentito di comprovare la perdurante operatività di quell’articolazione di Cosa Nostra dopo l’ultima operazione del novembre 2017" e di individuare delle attività di controllo del territorio e di ricerca del consenso sociale della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio. Inoltre, sono state identificate attività di assistenza economica verso le famiglie degli affiliati detenuti e dei diversi metodi illeciti di finanziamento dell’articolazione mafiosa; le infiltrazioni nel tessuto economico del territorio e le ingerenze nel mondo del tifo organizzato del calcio palermitano, esercitate attraverso il controllo di Cosa Nostra dei gruppi ultras locali.

Nonostante le indagini abbiano delineato un quadro di rapporti molto stretti fra le tifoserie palermitane e Cosa Nostra, gli investigatori hanno sottolineato che "non è emerso alcun coinvolgimento della società che gestisce la squadra di calcio del Palermo".

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