17 Settembre 2020
Continua ad allargarsi l'inchiesta sui fondi della Lega, ora nel mirino dell'Antiriciclaggio. Ci sarebbero quattro operazioni sospette. Come riporta il Corriere della Sera, i soldi entravano nelle casse di una società vicina al partito di Matteo Salvini e poi rientravano nelle casse del Carroccio. Una relazione della Guardia di Finanza rivelerebbe un collegamento diretto tra l’elettricista di Bergamo Francesco Barachetti, indagato per peculato, e la Lega. La relazione è trasmessa ai magistrati di Milano e Genova, che stanno seguendo le indagini sui conti del Carroccio e sulla sparizione dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali.
Avrebbe avuto un ruolo chiave, nel trasferimento di fondi all’estero, la moglie di Barachetti, Tatiana Andreeva. Quest'ultima è titolare della società OOO Sozidaner Oblast di San Pietroburgo che avrebbe utilizzato una parte dei soldi provenienti dal Carroccio per l’acquisto di un appartamento. In un'intercettazione telefonica del novembre 2019, un funzionario di banca avrebbe ricordato alla donna di "evitare di far transitare sul conto movimentazioni provenienti dalla Lega".
I dettagli sono negli atti dell’inchiesta sull’arresto dei commercialisti, aggiunge il Corriere della Sera. Secondo l’accusa "degli 800 mila euro versati da Lombardia film commission l’8 dicembre 2017 alla società Andromeda, della quale era amministratore di fatto Michele Scillieri, 488 mila tre giorni dopo prendono la strada della Eco srl che a sua volta ne gira quasi immediatamente 285mila alla Brachetti service che due mesi dopo ne riceve altri 105 mila per un totale di 390 mila euro. Il 15 dicembre Barachetti bonifica 45.000 euro a Dea spa, la società di Di Rubba e Manzoni".
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