15 Settembre 2020
Guardia di Finanza (fonte LaPresse)
A percepire indebitamente il reddito di cittadinanza erano detenuti o famiglie di persone in carcere. Dalle indagini della Guardia di Finanza di San Severo (Foggia), che ha verificato la posizione di 169 detenuti, è emerso che: 30 di loro avevano percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. In particolare,tra questi 30, tre avevano presentato direttamente la domanda per ottenere il beneficio mentre erano in stato di detenzione carceraria; 12 non avevano comunicato l’intervenuta carcerazione. Inoltre, sei familiari di detenuti, non avendo dichiarato, nella domanda, la condizione detentiva del congiunto hanno mantenuto il beneficio senza le riduzioni previste dalla normativa. Altri 8 familiari hanno continuato a percepire indebitamente il sussidio in forma piena, senza comunicare l'intervenuta carcerazione del familiare.
Gli autori dell'illecito sono stati denunciati alla procura di Foggia per aver omesso informazioni nella richiesta per ottenere il beneficio e segnalati all'Inps. Fra i casi scoperti figurano: detenuti per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, rapina, evasione
L'importo complessivo che, secondo le indagini della Guardia di Finanza di Foggia, l'Inps ha elargito a 30 detenuti e familiari di persone in carcere ammonta a circa 200 mila euro. L'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale dovrà ora procedere alla revoca e al recupero della somma in quanto dal beneficio sono esclusi coloro che sono sottoposti a misure cautelari personali. Per le famiglie in cui un componente è sottoposto a detenzione, invece, il sostegno economico è ridotto secondo parametri prefissati in norma.
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