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Cesare Battisti dal carcere: 'Comincio lo sciopero della fame'

08 Settembre 2020

Cesare Battisti dal carcere: 'Comincio lo sciopero della fame'

Cesare Battisti (foto LaPresse)

Cesare Battisti fa lo sciopero della fame in carcere

"Avendo esaurito ogni altro mezzo per far valere i miei diritti, mi trovo costretto a ricorrere allo sciopero della fame totale e al rifiuto della terapia". E' quanto scrive l'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo, Cesare Battisti, in una lettera inoltrata al suo legale, l'avvocato Davide Steccanella. Quest'ultimo ricorda che Battisti è in isolamento diurno nel carcere di Oristano da oltre 1 anno e mezzo e sottolinea che l'isolamento è "di fatto del tutto illegittimo (la pena dell'isolamento diurno a suo tempo inflitta era di sei mesi per cui è stata scontata a giugno 2019)". Battisti è stato condannato all'ergastolo per 4 omicidi e arrestato nel 2019 dopo 37 anni di latitanza.

"La morsa del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) - aggiunge l'ex terrorista nella lettera - messa puntigliosamente in esecuzione dalla autorità del carcere di Oristano, ha resistito provocatoriamente a tutti i miei tentativi di far ripristinare la legalità, e la dovuta concessione dei diritti previsti in legge, ma sempre ostinatamente negati. A nulla sono valse le mie rimostranze scritte o orali rivolte a questa Direzione, al Magistrato di Sorveglianza, all'opinione pubblica".

"A Cesare Battisti - scrive ancora lo stesso Battisti - non è nemmeno consentito sorprendersi se nel suo caso alcune leggi sono sospese: è quanto mi è stato fatto capire, senza mezzi termini, da differenti autorità".

"Pretendere un trattamento uguale a quello di qualsiasi altro detenuto - si legge ancora nella lettera - è una contesa continua, estenuante e che coinvolge gli atti più ordinari del mio quotidiano: l'ora d'aria; l'isolamento forzato e ingiustificato; l'insufficiente attendimento medico; la ritensione arbitraria di testi letterari; le domandine sistematicamente ignorate; oggetti di varia utilità e strumenti di lavoro negati, anche se previsti dall'ordinamento penitenziario, ecc".

Battisti ha poi annunciato lo sciopero della fame e il rifiuto delle terapie per le malattie di cui soffre. La decisione è stata presa, spiega Battisti nella lettera, "affinché sia disposto il mio trasferimento in una Casa di Reclusione dove mi siano facilitate le relazioni con i familiari e con le istanze esterne previste dall'ordinamento nonché i rapporti professionali atti al sostentamento e al reinserimento. Chiedo - conclude - inoltre che sia rivista la mia classificazione nel regime di Alta Sicurezza (AS2) per terroristi, in quanto non esistono più di fatto le condizioni di rischio che la giustificherebbero".

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