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Olimpiadi Parigi 2024, la proclamazione di Imane Khelif medaglia d'oro, sconfitta in finale la cinese Yang Liu - VIDEO

Un trionfo storico per l'Algeria tra polemiche e riconoscimenti, con la Khelif al centro di controversie legate alla sua condizione fisica, ma capace di dominare il ring e conquistare il titolo con vittorie schiaccianti in ogni fase del torneo

10 Agosto 2024

La pugile algerina Imane Khelif ha conquistato la medaglia d'oro nella categoria 66 kg di boxe femminile alle Olimpiadi di Parigi 2024, nella finale svoltasi ieri venerdì 9 agosto contro la cinese Yang Liu. Nell’incontro, la pugile algerina ha battuto l’avversaria ai punti, prevalendo già in due round su tre, quando ha conquistato il parere unanime dei giudici e per la cinese Liu è risultato matematicamente impossibile recuperare il punteggio sfavorevole di 20-10 assegnato all’unanimità dai 5 giudici di gara all’algerina. Dopo il match, le due atlete si sono scambiate un breve abbraccio prima di ascoltare il verdetto. La vittoria segna il primo oro olimpico per l'Algeria nel pugilato femminile, dopo quello maschile conquistato da Hocine Soltani ad Atlanta, nel 1996.

In un primo round caratterizzato da una lunga fase di studio e pochi affondi, è bastata una combinazione della Khelif per mandare un attimo alle corde la cinese a conquistare da subito i giudici, con cinque 10-9 a un terzo della gara: una scintilla che ha accesso l'algerina per il resto del match, la quale ha dominato una seconda ripresa giocata a viso aperto sin dai primi istanti. A un solo round dalla fine il punteggio per tutti e cinque gli elementi della giuria è identico: 20-18 per Khelif ed a quel punto Yang non può più recuperare, matematicamente. E dunque gli ultimi tre minuti sono una passerella sul ring per l'atleta, acclamata da numerosi tifosi della propria nazione presenti sulle tribune del Philippe Chatrier, per poi festeggiare una volta che l'arbitro alza il suo braccio per la quarta e ultima volta in queste Olimpiadi: dopo l'abbandono di Angela Carini agli ottavi, per l'algerina erano arrivate tutte vittorie all'unanimità, ai quarti contro l'ungherese Hamori e in semifinale contro la thailandese Suwannapheng.

Numerose bandiere dello stato nord-africano e una potente ovazione hanno accolto la Khelif, sia al suo ingresso sul ring allestito al centro dello stadio Philippe-Chatrier del Roland Garros, sia al momento della vittoria, con numerosi tifosi presenti per sostenerla. Durante tutta la competizione ma anche e soprattutto dopo il match con l’italiana Angela Carini agli ottavi di finale, Khelif è stata al centro di numerose polemiche a causa delle presunte variazioni delle caratteristiche sessuali nel suo fisico: la controversia riguardante l'atleta nasce dal fatto che l’atleta algerina sembrerebbe rientrare nel caso di una specifica condizione medica, quella delle persone 'intersex' o condizioni di intersessualità (anche se lei non lo ha mai dichiarato ufficialmente). Non si tratta di una persona transgender, dunque, al contrario di come molti hanno affermato in questi giorni. Infatti, sono due concetti completamente diversi: 'intersex' si riferisce a una condizione che comporta una serie di caratteristiche innate che "non rientrano – come spiega l'Istituto superiore di sanità – nelle tipiche nozioni dei corpi considerati femminili o maschili". Una di queste caratteristiche è l'iperandrogenismo, che comporta una produzione di testosterone superiore a quella normalmente prodotta dal corpo femminile, da cui Khelif è affetta.

In passato l'Iba (International Box Agency), federazione estromessa dal Cio, l'aveva esclusa dai Mondiali di New Delhi del 2023. Durante il suo primo round del torneo olimpico contro la Khelif, l'italiana Angela Carini aveva alzato un braccio dopo soli 46 secondi per segnalare il suo ritiro, dichiarando in seguito che i colpi ricevuti erano "troppo forti". La vicenda aveva sollevato immediatamente polemiche ed aveva attirato persino l'attenzione della politica italiana, con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni impegnata in un colloquio con il presidente del Cio Thomas Bach. Carini aveva poi augurato a Imane di vincere le Olimpiadi, aggiungendo: "in questa situazione io e lei non c'entriamo nulla".

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