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20° ROMA FILM FEST, "40 SECONDI": in memoria e in onore del coraggioso Willy Monteiro Duarte-VIDEO

Vincenzo Alfieri dirige un film che arriva come un pugno allo stomaco e una carezza al volto, portandoci nella vita di Willy, morto in 40 secondi per salvare un amico; voto: 8+

18 Ottobre 2025

PREMESSA

Nella notte del 5 settembre 2020, un ragazzo veniva barbaramente e crudelmente ucciso senza una ragione; con coraggio, Willy Monteiro Duarte tentò di salvare un suo amico dalla violenza che, in appena 40 secondi, così fu stimato il tempo del massacro, subì, morendone. Una tragedia e un dolore inaccettabili, soprattutto per la famiglia del ragazzo, che aveva appena 21 anni e una vita davanti a sè. 

Ph. Alessandra Basile

Il protagonista, Justin De Vivo, in conferenza stampa. Ph. Alessandra Basile

Vincenzo Alfieri, attore, porta sul grande schermo e alla Festa del Cinema la sua opera prima da regista e lo fa proprio con un focus sul coraggiosissimo Willy e sulla sua storia prima di quella fatidica notte; il cast di cui si avvale è composto sia da professionisti, come Francesco Di Leva e ....., sia da giovani alle prime armi, scelti fra le spalle in aiuto ai provinanti o per strada, con lo street casting, come il protagonista e i suoi antagonisti, quindi, rispettivamente, gli interpreti di Willy e dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi.

40 secondi è un film della sezione Special Screenings alla 20° Festa del Cinema di Roma, direttrice artistica Paola Malanga (15 ottobre – 26 ottobre 2025).

Ph. Alessandra Basile

Il regista, Vincenzo Alfieri, in conferenza stampa. Ph. Alessandra Basile

TRAMA

Ispirato al romanzo di Federica Angeli su un fatto vero, il film racconta le ventiquattro ore che hanno preceduto l’assassinio di Willy Monteiro Duarte, il ventunenne ucciso tra il 5 e il 6 settembre 2020 nel pestaggio che si calcolò in una durata di appena quaranta secondi. Il lungometraggio vuole ricostruire eventi, dinamiche personali, incontri, accadimenti fortuiti e, naturalmente, affetti e, soprattutto, rivalità e tensioni latenti. Il bene c'è, in questo racconto, ma è ben nascosto; il male, invece, la fa da padrone, anche perché, quando il primo viene compiuto, è assai meno rumoroso e coinvolgente del secondo.

Willy, con coraggio e altruismo, interviene per difendere un amico coinvolto in una lite, ma viene colpito a sua volta e ucciso a calci e pugni, senza sosta, senza pietà, sferrato con una violenza spietata, che non gli lascia scampo perché è fulminea. 

Il litigio causa della rissa, oltre tutto, nasceva da un banale equivoco: il condizionamento della natura umana è spaventoso.

Ph. Alessandra Basile

Francesco Gheghi, in conferenza stampa. Ph. Alessandra Basile

NOTE DI REGIA

Il regista ha dichiarato di avere come obiettivo quello di esplorare il contesto socio-lavorativo del protagonista ma anche di tutti i personaggi che, quella notte, si ritroveranno coinvolti nel dramma; di carpirne le personalità, il modus vivendi, la quotidianità, le famiglie, gli interessi e gli intrecci, il tutto muovendosi nel mondo frastagliato degli adolescenti, spesso, come ci dicono le cronache, troppo violenti.

press material 20 Rome film fest

Vincenzo Alfieri Fonte/credits: 20° Rome Film Fest press material

"Il 2020 - afferma il regista - fu invaso da notizie sul covid e su Willy": ma chi era Willy? Alfieri dice di essersi sentito reticente ad accettare la proposta di scrivere un film sulla sua morte, quando gli fu fatta, perché non vedeva il proprio punto di vista er girarlo in modo cinematograficamente sensato: "sembrava essere una storia quasi troppo semplice per il grande schermo, una storia di cui le persone sapevano già tutto". Tutto cambiò quando lesse il libro di Federica Angeli, anche grazie all'interrogativo, nelle prime pagine, che l'autrice si pone: Willy e i suoi assassini come avranno cominciato la giornata che li ha portati alla loro fine? "Questa storia - continua Alfieri - non è una storia criminale, ma di dolore. Una storia di persone come tutti noi", da cui l'importanza per lui dello street casting; oltre, naturalmente, ai professionisti e ad altri interpreti scelti dopo averli notati nel loro ruolo di spalla ai provinati. 

Alfieri afferma, anche in conferenza stampa, che ci sono voluti molti mesi per trovare molti personaggi del film, Willy incluso, sul quale era titubante per la totale inesperienza davanti alla macchina da presa.

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Una scena del film con Enrico Borrello e Francesco Gheghi Fonte/credits: 20° Rome Film Fest press material

Sulle scene di violenza, il regista dice di avere scelto di non renderla mai esplicita, ma "quasi sempre fuoriscena, creando quindi più un impatto psicologico che visivo".

Infine, sull'attinenza del film al fatto reale, il regista conferma che "Alcune parti sono state romanzate, ma non ve ne accorgerete, perché paradossalmente le scene più assurde saranno verità assolute".

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Una scena del film con Francesco Di Leva e Luca Bertini Fonte/credits: 20° Rome Film Fest press material

RECENSIONE

Il film raggiunge perfettamente il risultato, che è quello di farci vivere le vite e storie, la quotidianità, pregi e difetti, di Willy e di coloro che, in particolare, nelle 24 ore precedenti il suo omicidio, fecero parte della sua esistenza; di farci, anche, affezionare a qualcuno, pochi, di loro, a quelli in cui, forse, ci si riconosce di più, come lo stesso protagonista, appartenendo quasi tutti gli altri a famiglie e contesti molto difficili da digerire, anche in video. Il film ci fa arrivare a quei 40 secondi, come se fossimo stati anche noi spettatori lì quella notte, in quel momento, impotenti e distrutti davanti a tanta violenza repentina, inspiegabile, feroce ed inarrestabile, della quale, sembra, che nemmeno gli autori e chi era con loro si siano resi conto delle conseguenze tremende prodotte, dunque della gravità del gesto. Quest'ultimo aspetto è altrettanto inquietante e la cronaca quotidiana, ahimè, ci dimostra che è così.

Sceneggiatura, regia e montaggio che hanno in sè il gusto, le capacità e il talento del regista, oltre al cast, perfettamente diretto, e ad altri aspetti tecnici del film sono davvero di qualità. Unica osservazione meno esaltata è quella sulle riprese costantemente molto vicine, molto sui dettagli, quasi infastidenti: naturalmente, sono volute ed hanno uno scopo, che il regista dice essere quello di dare un effetto documentaristico, ma, forse, avrebbero potuto essere meno frequenti nel montaggio. 

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Un momento sul set con Sergio Rubini Fonte/credits: 20° Rome Film Fest press material

USCITA

Il film esce in tutte le sale il 20 novembre 2025. Voto: 8+

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Justin De Vivo Fonte/credits: 20° Rome Film Fest press material

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