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Venezia 81, Coppa Volpi a Nicole Kidman in "Babygirl", CEO viziosa con un apprendista poco stregone: premio all'attrice, potere alle donne

Nel film, l'attrice si mette a nudo con Banderas e in ginocchio con un giovane uomo dalla mentalità evoluta anti patriarcato, porta a casa la vittoria per tutto il genere femminile. Voto: 7,5

08 Settembre 2024

Foto in copertina: Nicole Kidman a Venezia 81 - RED CARPET - BABYGIRL Fonte: Credits Jacopo Salvi La Biennale di Venezia - Foto ASAC
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Nicole Kidman vince la Coppa Volpi per la migliore interpretazione alla 81° edizione della Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezi

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"Babygirl" è il film suspense di genere thriller erotico diretto da Halina Reijn e interpretato dagli ottimi Nicole Kidman e Antonio Banderas, quest'ultimo in un ruolo alquanto originale per lui. La storia è quella di una potente CEO che, a dispetto della posizione di massimo potere, svela all'obiettivo della telecamera le sue profonde fragilità, compresa una preferenza sessuale tendente al sadomaso, mette a repentaglio la carriera e, soprattutto, la sua famiglia, quando inizia una relazione con uno stagista più giovane, che, nell'intimità, prende il comando.

Ph. Alessandra Basile

LA REGISTA

La regista si è detta affascinata dalla dualità della natura umana e, a proposito dei protagonisti Romy e Samuel, dice della loro relazione che consente ai due "di mettere in scena la loro confusione riguardo a potere, genere, età, gerarchia e istinto animale. Nonostante i tabù, la gioia di quell’esplorazione è liberatoria e persino curativa".

Ph. Alessandra Basile

TRAMA

Il film inizia con una scena di sesso fra Kidman e Banderas ed è su questo aspetto di una relazione fra due persone che si incentra, ma come strumento per far riflettere sul più profondo "io" di chi sta in coppia o in famiglia: Romy, il personaggio della Kidman nel film, sente un bisogno, che poi soddisfa, solo apparentemente fisico, ma, in verità, esteso a tutta la sua persona; un bisogno di essere voluta, diretta, vista senza filtri, accettata, amata. Il sesso anche come carta d'identità.

Così per Romy, così per Samuel, il giovanissimo con cui la prima intraprende giochi spinti di ogni tipo e che scopre, anch'egli, molto di sè.

Ph. Alessandra Basile

RECENSIONE

Nicole Kidman, dopo uno straordinario "Eyes wide shut", il masterpiece di Stanley Kubrick, si ritrova in un film sensuale, con una forte dose di scene "al limite", assai più che nel menzionato lungometraggio del 1999, girato con l'ex marito, Tom Cruise.

Plauso al coraggio dell'attrice australiana, bellissima nel fisico anche agli attuali 57 anni, meno nel viso, a causa della troppa chirurgia plastica. Le rughe l'avrebbero resa più bella e affascinante, senza farle perdere l'armonia del suo magnifico viso, quello dei tempi di "Thunder days".

Congratulazioni a Nicole per la vittoria, anche perché il suo ruolo simboleggia il potere delle donne: non siamo uomini, non siamo senza fragilità, non siamo nemmeno a scadenza(!). Anzi i giovani scelgono noi!

La recitazione è discretamente alta, ma diciamolo: Nicole può fare assai di più e così Antonio. Pensando p.e. all'angosciante "The Others" o allo struggente "The Hours", magistrali furono in entrambi le interpretazioni della Kidman.

CONCLUSIONE

Il film non sarà ricordato come perla del cinema targato Venezia 81, però è da vedere, meglio senza bambini o ragazzini. Voto: 7,5.

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