Vincenzi (Università Campus Bio-Medico di Roma): "Avere delle risorse da investire nella ricerca consente di offrire ai pazienti delle migliori opzioni terapeutiche che possono tradursi poi nella loro guarigione"
Bruno Vincenzi, Professore Ordinario di Oncologia dell'Università Campus Bio-Medico di Roma, intervistato da Il Giornale d'Italia in occasione della cena di beneficienza a sostegno della ricerca oncologica, ha ribadito l'importanza degli investimenti per il mantenimento della qualità della vita
Bruno Vincenzi, Professore Ordinario di Oncologia dell'Università Campus Bio-Medico di Roma e Responsabile del Day Hospital oncologico, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia in occasione della cena di beneficienza a sostegno della ricerca oncologica organizzata dall'Associazione Amici del Campus Bio-Medico di Roma.
L’Associazione Amici del Campus Bio-Medico di Roma, nata nel 1992, è un organismo apolitico e senza scopo di lucro, impegnato a sostenere lo sviluppo e le attività clinico-didattiche dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Tra le sue finalità principali vi è anche la promozione e l’organizzazione di iniziative volte a far conoscere l’Università e la sua Fondazione Policlinico a livello nazionale. In linea con questo impegno, la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico aprirà nel 2027 due nuovi Medical Center nei quartieri Eur Torrino e San Paolo di Roma, con l’obiettivo di rafforzare l’offerta sanitaria in diverse aree della città. Questi centri rappresentano un passo importante per garantire ai cittadini accesso a cure sempre più efficaci e complete, combinando prestazioni in Tariffa Amica con quelle in regime privato e assicurato, e confermano il ruolo dell’Associazione nel sostenere iniziative di sviluppo sanitario e sociale sul territorio.
Quali strumenti offre il Campus Bio-Medico per sostenere i giovani adulti, non soltanto nelle cure, ma anche poi nel mantenimento di una buona qualità di vita?
I giovani pazienti che hanno patologie oncologiche sono un un topic molto peculiare. Sono pazienti che hanno moltissime necessità e pertanto oltre a offrire il migliore standard terapeutico e la possibilità di partecipare a dei trial clinici, loro richiedono molto spesso un enorme impegno. Da ormai molti anni il Campus Bio-Medico ha investito tanto sul mantenimento della qualitàdella vita. Questo per cercare di far affrontare al meglio la patologia, partendo dalle piccole cose. Abbiamo una banca della parrucca, per esempio, abbiamo la possibilità di accedere alle cure di estetica oncologica e soprattutto, e questo è certamente il valore aggiunto, quello diessere introdotti in un percorso multidisciplinare in cui è inclusoil supporto psicologico ela nostra piena attenzione.
Oggi siamo qui per parlare degli young adults. Ma chi sono questi pazienti oncologici e quali sono le loro caratteristiche peculiari?
Sono pazienti di un'età compresa tra i 19 e i 35 anni, molto complessi in quanto sono in quella fascia di età nella quale si sentono grandi per poter gestire la patologia da soli, ma non abbastanza per distaccarsi dai propri genitori e dai propri affetti. Sonopazienti estremamente sfidanti per noi, non soltanto perché spesso hanno delle patologie estremamente aggressive, ma perché richiedono anche dei trattamenti estremamente aggressivi e sono enormemente coinvolgenti dal punto di vista emotivo per il personale sanitario. Io ricordo molto bene quando trattai i miei primi due pazienti. Era una giovane donna affetta da una malattia molto aggressiva ma localizzata, e un giovane ragazzo, entrambi peraltro guariti fortunatamente. Io ricordo estremamente bene quanto complicato fu emotivamente e dalpunto di vistapersonale affiancarmi a loro e cercare di stargli vicino durante il percorso di cura.
Come crede che questo evento possa facilitare la ricerca sui tumori rari?
Purtroppo i tumori rari sono poco attraenti. Sono poco attraenti per le company farmaceutiche ma anche per i bandi competitivi. Quindi noi come medici e come personale sanitario, dobbiamo fare un enorme sforzo per cercare di avere fondi a sufficienza per realizzare una ricerca di buonlivello. È una ricerca estremamente complessa perché è chiaro che quando cisono pochi pazienti, devono essere inclusi molti centri per avere un minimo di credibilità scientifica del dato che poi viene prodotto. Quindi certamente avere delle risorse da investire nella ricerca consente anche di offrire ai pazienti delle migliori opzioni terapeutiche. La ricerca, la proiezione verso il futuro, l'offertaai pazienti di un prolungamento dell'aspettativa di vita può davvero tradursi in guarigione.
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