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Polvani (PERLA e Simen): "PERLA nasce da anni di investimento per una cura a misura di persona; in Italia lavoriamo per una medicina che sia anche narrativa"

Stefania Polvani, Comitato Scientifico Simen e Board di Perla: "La differenza tra un ospedale "a misura di persona" e uno tradizionale si percepisce nell’accoglienza: oltre alla competenza, offre relazioni autentiche e comunicazione"

28 Febbraio 2025

Stefania Polvani, Comitato Scientifico Simen e Board di Perla, in occasione della cerimonia di chiusura della Prima Edizione del "Percorso PERLA-Cura a misura di persona" è stata intervistata da Il Giornale d'Italia.

Come nasce l'idea del premio Perla? Quali criteri sono stati seguiti per la premiazione?

"Perla nasce da anni di investimento per una cura a misura di persona. Siamo forti in Italia a livello di interventi, di progetti, di iniziative, di professionisti e di istituzioni che hanno lavorato per una medicina che sia anche narrativa e che proprio vada incontro alla singola persona e alle singole storie."

Secondo Lei invece, cosa distingue un ospedale a misura di persona da uno che adotta un modello più tradizionale?

"In realtà la differenza la percepisce la persona che entra. Non so se ci sono ospedali di un tipo e ospedali di un altro, non so rispondere, però so che "Maria Rossi" o "Mario Rossi" quando arrivano in ambulatorio o in un reparto vedono immediatamente la differenza. La differenza è nell' essere curati magari bene, con esiti importanti, con le tecnologie, le scoperte scientifiche, le ultime pubblicazioni, la competenza dei professionisti bilanciate semmai con le competenze di ascolto, di rispetto dei silenzi, di creazione di relazioni complici, di comunicazione. A me in genere piace raccontare delle storie perché é tutto quello che ho, come dire, teorizzato in questa ultima frase amo vederlo messo in pratica e quindi mi batte il cuore quando la relazione complice si attua e "Maria Rossi" e "Mario Rossi" se ne accorgono subito. Perché, soprattutto quando non stiamo bene e ci rivolgiamo a luoghi di cura, la percezione di qualcuno che ti guarda, che dà il tempo all'ascolto, che sposta il computer per vedere se hai capito quello che ti è stato detto, per capire se anche se il professionista e i professionisti hanno fatto di tutto per far sentire accolto quella Maria o quel Mario è arrivato a buon esito e se questa relazione complice tra chi cura e chi è curato è veramente avvenuta e si porta a casa come elemento di benessere. Questo è l'impegno di Perla, è l'impegno di avere dei servizi alla persona, i migliori che si possano realizzare. In quali ospedali? Non so se ci sono ospedali di un tipo o di un altro, come giustamente mi hai chiesto, però so che ognuno di noi può fare molto per arrivare ad avere momenti, reparti servizi e anche organizzazioni che si occupano di persona. PERLA, per la persona." 

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