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"Non è andato tutto bene", il documentario di Paolo Cassina, Stramezzi: "190 mila morti evitabili, cure c'erano e non era il vaccino Covid" - VIDEO

Nel nuovo docufilm di Paolo Cassina testimonianze sulla prima fase della pandemia di Covid

14 Gennaio 2025

Ecco alcune testimonianze sulla prima della pandemia di Covid nel nuovo documentario di Paolo Cassina "Non è andato tutto bene". "Il prossimo 3 aprile sono 3 anni che ho perso mia madre, ho dovuto fare indagini, diario infermieristico, le cartelle cliniche, farmaci che sono spariti. A marzo e aprile 2020 l'ospedale di Brescia ha pubblicato uno studio in cui tramite quei farmaci sono stati salvati il 77% di pazienti gravi, ma a chi è arrivato quel farmaco, perché io l'ho dovuto scoprire nelle cartelle cliniche, trovare scritto "farmaco non disponibile alla farmacia dell'ospedale". "Questo Stato non ci ha tutelato per nulla, hanno tolto la vita alle persone perché serviva per imporre la paura".

Il medico odontoiatra Andrea Stramezzi: "Il 27 marzo 2020 l'Azienda socio sanitaria territoriale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il primo ospedale fortemente colpito, aveva dato le linee guida corrette. Una terapia che andava fatta a casa dai medici del territorio ed anche il tipo di terapia che andava fatta in ospedale".

Il medico chirurgo Stefano Manera: "Era un protocollo estremamente articolato, erano presenti molti farmaci e molto comuni utilizzabili nelle prime fasi". Stramezzi: "Antinfiammatori, azitromicina, idrossiclorochina, cortisone, eparina. I pazienti guarivano, persone molto anziane già sotto ossigeno. Li abbiamo dimessi tutti guariti". Manera: "Nel centro dove ho lavorato io la mortalità è stata del 20%, parlo dei reparti di terapia intensiva. Applicare quei protocolli terapeutici ha permesso di far uscire dalla terapia intensiva l'80% dei pazienti ricoverati".

Il medico e giurista Barbara Balanzoni: "Questo schema terapeutico, logico e a bassissimo costo non è stato seguito da nessuno per motivi che la magistratura prima o poi dovrà accertare".

Stramezzi: "Avevamo avuto solo poche centinaia di morti in tutto l'Occidente, circa 600, la maggior parte in Italia. Da allora, sapendo che le cure esistevano, tutti gli altri 190mila morti che abbiamo avuto solo in Italia si sarebbero potuti evitare".

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