Mercoledì, 22 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Vaccino Covid, Vicenza torna al 2021, 400 persone in fila: “Voglio la quinta e la sesta dose” e la Rai: “Che bravi” - VIDEO

Continua l'imperterrita caccia al vaccino Covid per “prevenire” l'infezione da Sars-cov 2, nonostante le ammissioni dell'azienda Aifa sull'inefficienza del farmaco nel bloccare il contagio

29 Ottobre 2024

Vicenza sembra essere tornata al 2021 quando centinaia di persone si mettevano in fila per farsi inoculare il vaccino Covid. Il tutto è accaduto in vista dell'Open Day vaccinale dell'Ulss 8 Berica, in cui dalle 9 della mattina si registrava una fila lunghissima di più di 400 persone per la somministrazione di Vaccini Covid e antinfluenzali. La caccia al vaccino, dunque, continua imperterrita tra molti italiani che sembrano non scorgere i segnali degli ormai constatati effetti avversi provocati dal farmaco.

Vaccino Covid, Vicenza torna al 2021, 400 persone in fila per farsi inoculare

All'Open day vaccinale di Vicenza non serviva la prenotazione e per questo la coda ha comportato attese lunghe ore tra le persone. Le lamentele per le lunghe file sono partite proprio da chi doveva ottenere “le quinte e le seste dosi” tanto ambite del farmaco. Nel servizio Rai sarebbe emerso che quasi tutti i partecipanti “all'iniziativa” abbiano scelto di farsi inoculare il vaccino Covid, continuando a “elogiare” coloro che ne fanno uso.

Neanche il personale sanitario si aspettava “tutta questa affluenza”, soprattutto per il vaccino Covid che, a detta del direttore servizio di igiene e prevenzione dell Ulss, “trova più difficoltà nella somministrazione nel territorio”. Infatti, questa “difficoltà” nell'inoculare i vaccini, stando a quello che sempre più sta emergendo in Italia, sarebbe il riflesso della consapevolezza della popolazione degli affetti avversi del farmaco e dell'acquisizione di sempre più informazioni per quanto concerne la morte di numerosi soggetti dopo la somministrazione del vaccino Covid.

“Voglio la quinta e la sesta dose”

Alcuni italiani avevano capito sin da subito che il vaccino “anti-Covid”, in realtà, non bloccava la trasmissione della malattia. Infatti, l'Aifa aveva ammesso, con 3 anni di ritardo, che “allo stato attuale, nessun vaccino COVID-19 approvato presenta l'indicazione di 'prevenzione della trasmissione dell'infezione dell'agente Sars cov-2”. Dunque, anche l'Agenzia del farmaco aveva ammesso che il vaccino non bloccasse la trasmissione del Covid.

Nonostante questo sembra che a molte persone risuonino ancora nella mente gli slogan “vaccinatevi per voi e per gli altri”, “col vaccino saremo al sicuro”, “con le dosi la gente non morirà più di Covid”. Infatti, dopo la lunga campagna vaccinale per il Covid, numerose persone hanno cominciato a morire non più per l'infezione ma per il vaccino stesso, il farmaco che avrebbe dovuto, invece, proteggere la sicurezza degli italiani. 

Seguici su

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti