15 Marzo 2023
Fuori dal Coro mette Aifa alla berlina. Mario Giordano, accompagnato dalla dott. Maria Rita Gismondo, mostra due serie di mail: nella prima ci sono due Centri di farmacovigilanza regionali (Umbria e Liguria) che, segnalando casi di mancata produzione di anticorpi in seguito all'inoculazione del vaccino anti-Covid, chiedono come devono comportarsi e come registrare questi eventi di mancata efficacia. Nella seconda ci sono le risposte dell'Agenzia Italiana del Farmaco in cui si cerca di convincere i ricercatori che la mancata produzione di anticorpi non sia da considerarsi come prova di fallimento vaccinale.
La dott. Maria Rita Gismondo concorda con la mail della collega interna ad Aifa che chiedeva come fosse possibile non considerare la mancata produzione di anticorpi un'evidenza del fallimento dell'efficacia dei vaccini anti-Covid. "È banale: se io prendo una aspirina o un mal di testa e il mal di testa mi rimane l'aspirina non è stata efficace, è un fallimento. L'obiettivo di una vaccinazione è quella di produrre questa difesa del corpo degli anticorpi perché non ci si infetti della malattia che sta circolando, dell'infezione che sta circolando e questo non è avvenuto. Peraltro ripeto sempre, e qui l'abbiamo detto più volte, con questa cappa di accusa che chi metteva a risalto questo tipo di limite veniva tacciato come novax, da non frequentare, come "i sorci", come detto da Burioni."
"Ha ragione quella ricercatrice funzionaria che dice io all'università ho studiato che è così", dice. La funzionaria dell'Aifa scrive: "Io all’Università ho studiato che lo scopo della vaccinazione è stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi. Se il vaccino non ha prodotto anticorpi che effetto ha avuto nella persona a cui è stato somministrato? A rigor di logica nullo, ovvero mancanza di efficacia e quindi fallimento vaccinale".
Giordano incalza: "Però qui si sa che cos'è la cosa grave? Che abbiamo fatto sentire che le prime segnalazioni mostrando i documenti dell'inizio di gennaio 2021. Quindi all'inizio della vaccinazione a luglio il presidente del consiglio e a settembre il sottosegretario in parlamenti continuano a sostenere che chi si vaccina non si contagia e però i documenti dicono il contrario".
Gismondo: "Ma guardi la cosa questa falsità è continuata: si ricorda che per giustificare l'obbligatorietà del green pass è stato detto proprio dal loro presidente del consiglio che il green pass avrebbe protetto tutti e proprio qua io ho detto quella sarà la causa di una circolazione di infezione perché dando questa falsa informazione la gente si sentiva sicura e quindi non prendeva le misure".
La prima mail è scritta dalla Regione Umbria che si accorge che ci sono dei vaccinati che non sviluppano anticorpi. La risposta arriva tempestiva, il giorno stesso: "Pur non essendo ancora disponibili chiari criteri di definizione di caso del fallimento vaccinale per i nuovi vaccini Covid, non va indicato il Pt [preferred term, ndr] mancanza di efficacia e i Pt correlati".
Uguale, se non addirittura peggio, per la Regione Liguria. L'oggetto della mail: "Casi di mancata efficacia del vaccino Comirnaty", ossia il Pfizer. Nel 2018 Aifa in una nota scriveva: "La reazione è grave quando viene riportata la mancanza di efficacia per alcuni prodotti […] come i vaccini". Per i liguri questa nota del 2018 basta per poter dichiarare che in quei casi di contagio il vaccino ha fallito, ma per Aifa, evidentemente, quella nota non vale più.
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