15 Ottobre 2025
Scontro tra il leader di Azione Carlo Calenda e l'ad di Enel Flavio Cattaneo. Il tutto ha avuto inizio dopo il discorso di Calenda dal palco del Forum della Coldiretti. Cattaneo lo redarguisce: "Vai a lavorare, lazzarone", dopo aver saputo i contenuti dell'intervento dell'ex ministro dello Sviluppo economico. Calenda aveva dichiarato che Cattaneo "con Enel distribuzione, pagata con le nostre bollette, non solo fa il 42% di utile, che è superiore a Hermès, ma si prende pure il bonus". Il politico risponde a Cattaneo etichettandolo "cafone", mentre il ceo gli chiede di non "dire sciocchezze".
Il battibecco tra i due continua, e Calenda parlando coi giornalisti aggiunge: "Cattaneo lo pungi sul vivo. Siccome il ragazzo è un po’ cafone gli ho dovuto ricordare che lui può fare l’operazione del bonus, ma almeno deve stare zitto, perché sono soldi degli italiani che vengono presi senza nessun rischio aziendale. Conosco Cattaneo da quando stava per fare zompare per aria Tim. È sempre una questione di chi è il padrone per noi". Cattaneo, intercettato, risponde: "Problema suo, c'ho da lavorare io, lui c'ha da parlare".
La questione finirà in tribunale. Cattaneo sostiene che Calenda insista "nel dire cose false e ne risponderà. Enel non fa il 40% degli utili e tantomeno io prendo alcun bonus sul business della distribuzione. Il senatore mi ha anche accusato di aver quasi fatto "zompare" Tim, quando invece è noto che quando ne ero alla guida l’azienda ha chiuso i migliori bilanci degli ultimi vent’anni. Ma, si sa, lui dà del "Voi" ai numeri".
Cattaneo prosegue: "Questo e altro sarà oggetto di causa in tribunale per svariati milioni di euro che il senatore dovrà risarcire e che saranno devoluti per abbassare il costo delle bollette".
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