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Mandato d'arresto per Netanyahu, la politica si divide sul genocidio in corso a Gaza, Crosetto: "Sentenza da applicare", Salvini: "Bibi benvenuto in Italia, criminali sono altri" - VIDEO

Due copioni diversi da parte di Crosetto e Salvini sul mandato d'arresto per il primo ministro israeliano

22 Novembre 2024

Non c'è dubbio che il mandato d'arresto spiccato per Netanyahu abbia agitato e diviso la politica, non solo italiana. Il ministro della Difesa Crosetto: "Ritengo sia una sentenza sbagliata - dice -, che ha messo sullo stesso piano il presidente israeliano e il ministro della Difesa israeliano con il capo degli attentatori, quello che ha organizzato e guidato l'attentato vergognoso che ha massacrato donne, uomini, bambine e rapito persone a Israele, che è quello da cui è partita la guerra. Sono due cose completamente diverse", è la premessa: "Da una parte c'è un atto terroristico fatto da un'organizzazione terroristica che colpisce nel profondo cittadini inermi, dall'altra c'è un Paese che a seguito di quest'atto va e cerca di estirpare un'organizzazione criminale terroristica. Poi, se vogliamo giudicare come Israele si è mosso a Gaza, quanto della forza usata fosse necessaria da usare, quanto dei danni collaterali, che fa senso chiamare in questo modo, con delle vittime innocenti, quante migliaia ci sono state e quante linee rosse siano superate, è un altro discorso".

Mandato d'arresto per Netanyahu, la politica si divide sul genocidio in corso a Gaza

"Non penso che la Corte Penale Internazionale dovesse intervenire con questa sentenza a tre. Ciò detto, se arrivassero in Italia dovremmo arrestarli perché noi rispettiamo il diritto internazionale", asserisce Crosetto. Nel caso di un arrivo di Netanyahu o Gallant in Italia, spiega il ministro della Difesa, "noi dovremmo applicare le disposizioni della Corte Penale internazionale alla quale aderiamo: quindi, se venissero in Italia dovremmo arrestarli, ma non per decisione politica, non c'entra nulla la decisione politica, per applicazione di una normativa internazionale".

Di tutt'altro avviso il ministro Salvini: "Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri. Non entro nel merito - ha spiegato Salvini - delle dinamiche internazionali. Israele è sotto attacco da decenni, i cittadini israeliani vivono con l'incubo dei missili e con i bunker sotto le case da decenni. Adesso dire che il criminale di guerra da arrestare è il premier di una delle poche democrazie che ci sono in Medioriente mi sembra irrispettoso, pericoloso perché Israele non difende solo se stesso ma difende anche le libertà le democrazie e i valori occidentali. Mi sembra evidente che sia una scelta politica dettata da alcuni paesi islamici che sono maggioranze in alcuni istituzioni internazionali".

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