23 Novembre 2023
Matteo Renzi attacca Giorgia Meloni sul prezzo del petrolio. La replica del premier, in Senato, non si è fatta attendere: “Parli con il suo amico Bin Salman”.
“Lei, signora presidente, ha vinto le elezioni grazie a una straordinaria prova di coerenza e lucrava il consenso sbandierando la bandiera della coerenza”, ha incalzato Renzi. “Oggi non c’è un solo argomento in cui stia dimostrando coerenza. Aveva detto che avrebbe bloccato l’immigrazione e chiuso i porti, gli sbarchi sono raddoppiati e l’unico blocco è quello del rientro della fuga dei cervelli. Aveva detto che la sorda Germania avrebbe dovuto capire che noi saremmo usciti dall’euro, ieri l’ho vista in tutt’altre vesti con il cancelliere Olaf Scholz. Aveva detto in un meraviglioso spot che le accise sulla benzina erano uno scandalo e lei le ha aumentate. Il punto politico è che la sua coerenza si è fermata al momento in cui è stata all’opposizione”.
“Non abbiamo la bacchetta magica per fare miracoli”, ha ribattuto Meloni dopo l’intervento del leader di Italia Viva. “Il prezzo della benzina, come lei sa, dipende soprattutto dalle scelte che fanno i Paese che detengono il petrolio. Se ci vuole dare una mano con il suo amico Bin Salman... Forse ci aiuta ad abbassare il prezzo della benzina. Ha buoni rapporti, faccia da ponte per aiutare gli italiani”.
Il riferimento del capo del governo è al ruolo di Renzi come consulente del Future Investment Initiative Institute, una fondazione saudita creata nel 2020 da re Salman bin Abd al-Aziz Al Saud, detta la “Davos del deserto”. A guidarla è il figlio del re: Mohammad bin Salman, presidente del Fondo investimenti pubblici (Pif) e del Consiglio affari economici e sviluppo. Il principe ereditario è autore di Vision 2030, un piano di diversificazione dell'economia saudita dal petrolio.
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